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Ora il Mercosur è di nuovo in dubbio e di mezzo c'è l'Italia

Redazione

L'accordo, indispensabile per ridurre le dipendenze da Stati Uniti e Cina, rischia di saltare per le esitazioni di Italia e Francia: vogliono vedere confermate le clausole di salvaguardia proposte dalla Commissione per bloccare le importazioni di prodotti agricoli sensibili in caso di incremento superiore al 10 per cento

Uno dei test della capacità dell’Unione europea di esistere nel mondo di Donald Trump e Xi Jinping è l’accordo di libero scambio che è stato concluso con il Mercosur. L’intesa raggiunta dopo venti anni di difficili negoziati apre le porte dei mercati di Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay alle imprese europee e faciliterà la diversificazione delle catene di approvvigionamento così indispensabile per allentare le dipendenze da Stati Uniti e Cina. Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione, aveva previsto di volare in Sud America il 20 dicembre per firmare formalmente l’accordo. Ma prima serve il via libera di una maggioranza qualificata dei governi. Nonostante alcune aperture recenti, sotto la pressione di alcune lobby agricole, Francia e Italia continuano a esitare. Aspettano che siano confermate le clausole di salvaguardia proposte dalla Commissione per bloccare le importazioni di prodotti agricoli sensibili in caso di incremento superiore al 10 per cento. Il Parlamento europeo si è messo in mezzo, chiedendo soglie più basse per far scattare le clausole di salvaguardia (5 per cento). I deputati vogliono anche imporre un obbligo di reciprocità per i paesi del Mercosur per applicare le norme di produzione dell’Ue. Problema: Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay devono dare il loro accordo, almeno con uno scambio di lettere. Un “sì” non è scontato. Il viaggio di von der Leyen del 20 dicembre è sempre più in dubbio. Ad aggiungere confusione a confusione, l’entrata in vigore dell’accordo con il Mercosur è subordinata all’approvazione del Parlamento europeo. Ma i deputati hanno deciso che non la daranno fino a quando non ci sarà una decisione su un ricorso presentato davanti alla Corte di giustizia dell’Ue. E’ ora che l’Ue si chiarisca le idee sulle sue priorità. Fallire con il Mercosur significa perdere ogni credibilità di fronte a tutti gli altri potenziali partner con cui spera di concludere accordi commerciali per ridurre i rischi da Stati Uniti e Cina.

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