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Editoriali
Fine del sovranismo bancario di Meloni?
Dopo la procedura d’infrazione europea contro l’Italia per l’uso del golden power, ecco l'inversione a U di Osnato, esponente di spicco di Fratelli d'Italia che dice “sì alle aggregazioni europee per superare il nanismo”
Sarà stato l’effetto della procedura d’infrazione europea contro l’Italia per l’uso del golden power, ma Marco Osnato, presidente della commissione Finanze della Camera, dice cose che qualche tempo fa, nel pieno del risiko bancario, forse non avrebbe detto. “Bisogna provare a incentivare le aggregazioni bancarie anche a livello europeo per superare il nanismo bancario italiano”, ha affermato a margine di un evento milanese. Osnato, esponente di spicco di FdI, ha fatto una specie di inversione a U ammettendo che l’Europa ha spiegato (“e noi lo abbiamo capito”) che c’è un sistema bancario europeo e così le aggregazioni dovrebbero potere procedere senza grosse barriere. Parole di apertura rispetto a posizioni ben più conservative assunte quando il governo è intervenuto per bloccare l’acquisizione di Banco Bpm da parte di Unicredit e allo stesso tempo per agevolare la scalata di Mps a Mediobanca.
All’epoca, Osnato diceva di credere in una “economia sociale di mercato” e per questo non solo tendeva a giustificare l’attivismo di Palazzo Chigi nel credito ma arrivò a criticare duramente la decisione della Consob di concedere una proroga a Unicredit per portare avanti la sua offerta su Bpm. Gli scenari cambiano e Osnato si mostra attento a seguirne le possibili evoluzioni. Se su Mps dice che lo stato dovrebbe gradualmente uscire dalla banca, su altri fronti non si esprime in modo così diretto, ma non può sfuggire che l’apertura verso le aggregazioni europee avviene contestualmente al percorso di avvicinamento che Crèdit Agricole sta facendo nei confronti di Banco Bpm. Per quanto si dica che esiste come opzione alternativa l’unione con Mps, di fatto la banca francese è già azionista di riferimento con il 20 per cento e attende solo l’autorizzazione della Bce per superare tale soglia. Sarebbe una di quelle aggregazioni tra istituti di diversi paesi che l’Europa auspica e sulla quale, a quanto pare, Osnato non avrebbe nulla da ridire. E’ la fine del sovranismo bancario del governo Meloni?
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