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Il sostegno all'euro è ai massimi storici

Redazione

Secondo l’ultima analisi della Bce sui dati dell’Eurobarometro, l’83 per cento dei cittadini dei paesi dell’eurozona è favorevole all’unione economica e monetaria. Per gli europei contano più i benefici pratici del suo significato simbolico. Tramonto dell'Eurexit

   

Secondo l’ultima analisi della Bce sui dati dell’Eurobarometro, l’83 per cento dei cittadini dei paesi dell’eurozona è favorevole all’unione economica e monetaria. A più di 25 anni dall’introduzione della moneta unica il supporto da parte degli europei è dunque al suo massimo storico, dopo una salita lenta ma continua dai tempi della crisi del debito sovrano. Anche l’Italia è fotografata con un grafico a “U”: consenso relativamente elevato – oltre il 70 per cento – all’introduzione, così come al giorno d’oggi. Nel mezzo, però, una caduta prolungata dopo la crisi del debito sovrano, con l’approvazione scesa al 60 per cento circa. È la fase politica che ha raggiunto il culmine con le elezioni politiche del 2018, quando l’uscita dall’euro era nei programmi elettorali dei partiti vincitori, Lega e M5s, che poi hanno formato il governo Conte. Lo scenario di Eurexit era continuamente prezzato dai mercati, con aumenti repentini dello spread a ogni dichiarazione ambigua della maggioranza gialloverde.

 

Negli anni difficili della pandemia e della crisi inflazionistica, l’azione della Bce e programmi europei come il Pnrr, hanno dimostrato concretamente l’importanza dell’unione monetaria, soprattutto in paesi come l’Italia dove, infatti, l’opzione Eurexit è sparita dai programmi di tutti i partiti, inclusa la Lega di Matteo Salvini che ora con Giancarlo Giorgetti riconosce il valore del rigore dei conti e dei parametri europei.

    

La Bce nota che l’aumento del sostegno è trasversale per età, genere e istruzione. I più favorevoli sono i  giovani, quelli sotto i 25 anni.  La parte curiosa è chi ha cambiato idea: gli over 55, storicamente più scettici,  sono favorevoli l’80 per cento. Nel dibattito pubblico l’euro è stato spesso un qualcosa da difendere o da demolire. La Bce, invece, sottolinea che il sentiment verso l’euro riflette i suoi benefici pratici, piuttosto che il suo significato simbolico. In questo senso, il consenso non è un premio definitivo, ma condizionato. La crisi di fiducia nell’euro, comunque, è ormai alle spalle.

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