
Ansa
Editoriali
Abbattere la tassa burocratica, una raccomandazione del Cnel
In un’economia che già non brillava per dinamicità, su cui si è aggiunta la pressione dei dazi, l’unica leva che il governo ha in mano per favorire la crescita sono le riforme. La manovra dorebbe abbattere le tasse implicite attraverso liberalizzazioni, semplificazioni e digitalizzazione
Nella “Relazione sui servizi pubblici” del Cnel le raccomandazioni indirizzate a governo e Parlamento sono chiare: meno carte da scannerizzare e archiaviare, più procedure standardardizzate e digitali. Per esempio, si chiede di semplificare, di incrociare le banche dati pubbliche per evitare di richiedere due volte gli stessi documenti (il principio “once only”). Ma non solo. Si consiglia di digitalizzare il ciclo degli appalti e di rendere più rapidi i concorsi pubblici. Il salto arriva dalla “integrazione di tecnologie, processi e persone”: non servono nuovi software, nuove piattaforme o banche dati, ma serve un sistema che funzioni in modo coordinato, interoperabile, fluido. La prescrizione del Cnel arriva mentre il governo presenta una legge di Bilancio che sarà leggera, circa 18 miliardi, perchè di risorse non ce ne sono.
E questo è comprensibile: l’ordine fiscale è un bene, a prescindere dai vincoli europei. In un contesto economico internazionale molto complicato, il Mef ha certificato che nei prossimi mesi dovranno essere i consumi e la domanda interna il motore, il traino, o la ciambella di salvataggio dell’economia. Ma i consumi non crescono per decreto, le imprese non creano di più dall’oggi al domani, e la produttività del lavoro non schizza in alto per magia. In un’economia che già non brillava per dinamicità, su cui si è aggiunta la pressione dei dazi e che vede avviarsi verso la fine il Pnrr, l’unica leva che il governo ha in mano per favorire la crescita sono le riforme. La produttività può migliorare se lo stato e il sistema burocratico smettono di ostacolare l’economia e reprimere l’iniziativa imprenditoriale. L’efficienza dei servizi pubblici è uno degli strumenti non finanziari di cui l’Italia ha urgente bisogno. Ecco perché la vera manovra, non potendo ridurre le imposte (la pressione fiscale aumenta), dovrebbe essere quella di abbattere le tasse implicite della burocrazia attraverso liberalizzazioni, semplificazioni e digitalizzazione.

Titubanze europee