
Ansa
Cortocircuiti
Sugli scioperi, la Fiom combina un pasticcio
Prima si unisce alla linea della Cgil per manifestare a fine ottobre contro "la manovra del riarmo" e poi chiede a Leonardo di fermare le forniture d'armi a Israele. Ma la mossa ha spaccato il fronte sindacale con la Uilm e la Fim Cisl
La Cgil di Maurizio Landini ha annunciato per il 25 ottobre una manifestazione contro “la manovra del riarmo”. Alla linea si è unita la Fiom, che pure rappresenta i lavoratori delle industrie belliche. Alla Leonardo di Grottaglie, una delle principali aziende italiane per fatturato militare, la Fiom ha aderito alla petizione “Non in mio nome, non col mio lavoro”, chiedendo di fermare le forniture d’armi a Israele e investire solo in attività civili. La mossa ha spaccato il fronte sindacale. La Uilm ha ricordato che nel maggio 2025 era stato firmato un accordo per unire i settori militare e civile in un’unica divisione aeronautica, per creare sinergie tra le due aree. Dopo appena cinque mesi, accusa la Uilm, la Fiom smentisce quell’intesa per inseguire le piazze pro-Palestina. Ancora più dura la Fim Cisl: “Siamo su Scherzi a parte? Chi non condivide il lavoro in Leonardo può sempre lasciare l’azienda e andare a coltivare tulipani”.

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