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Editoriali

Spagna, tra crescita e instabilità politica

Redazione

Per il terzo anno consecutivo il governo spagnolo potrebbe non presentare la legge di Bilancio e proseguire con l'esercizio provvisorio. Sánchez preferisce questo piuttosto che rischiare di essere costretto a convocare le elezioni anticipate

La Spagna appare sospesa: l’economia cresce ben oltre la media europea, ma il governo Sánchez è bloccato dalla frammentazione politica. Per il terzo anno consecutivo, la Spagna potrebbe non presentare la legge di Bilancio e proseguire con l’esercizio provvisorio. Lunedì la ministra delle Finanze Marìa Jesùs Montero aveva promesso che stavolta la manovra sarebbe stata presentata  in tempo, ma non è stato così. Ciò viola il principio costituzionale secondo cui la proposta di Bilancio deve essere presentata entro il 30 settembre. Gli indipendentisti catalani di Junts, che già hanno fatto cadere la legge sulla riduzione dell’orario di lavoro, non garantiscono il loro sostegno. Per la stampa spagnola e per S&P i termini ormai sono troppo stretti, e il rischio di operare anche nel 2026 secondo il budget 2023 è molto alto. Ma Sánchez preferisce non presentare il Presupuesto piuttosto che rischiare di vederselo bocciare ed essere costretto convocare le elezioni anticipate.

Dal punto di vista economico, secondo le ultime proiezioni Ocse, il pil spagnolo crescerà del  2,6 per cento nel 2025 e del 2 per cento nel 2026. L’economia è stimolata dai consumi in aumento, ma soprattutto dall’incremento della forza lavoro trainata dagli immigrazione. Nonostante ciò, sia la Commissione Ue che il Fmi stimano un aumento appena moderato del pil pro capite, sicuramente non proporzionale all’aumento del pil. Insomma, la produttività langue e il reddito degli spagnoli non cresce così come potrebbe sembrare  dalla dinamica del pil. Intanto l’inflazione, tra le più basse nel biennio 2022-2024, è tornata a crescere registrando un 2,9 per cento a settembre. Infine l’immigrazione, che è  il motore della crescita economica, è però  anche il propulsore dei consensi per l’estrema destra di Vox. Se a questo si aggiungono gli scandali giudiziari del Psoe e della famiglia di Pedro Sánchez, si comprende la fase di precarietà politica nell’economia più dinamica d’Europa.

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