
Ansa
la trattativa
Cosa cambia nell'automotive se Elkann vende anche Iveco
È un'operazione all'insegna dell'italianità. L’interrogativo è se l’acquisizione di Iveco non assorba risorse che possano distrarre dall’obiettivo principale di Exor
E’ fatta, Exor vende la divisione Difesa della Iveco a Leonardo? Secondo l’agenzia Bloomberg la trattativa è a un punto avanzato, sponsorizzata dal governo italiano il quale ha evocato ancora una volta il golden power. La holding della famiglia Agnelli guidata da John Elkann aveva già deciso di vendere la sua quota del 27 per cento (ma con diritti di voto fino al 43 per cento) e cercava compratori. Da alcune settimane gira l’indiscrezione che Elkann abbia aperto le porte alla famiglia indiana Tata proprietaria anche di Jaguar e Land Rover per camion e bus mentre è in corso il negoziato per il settore Difesa con Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, il gruppo della Difesa. Una operazione all’insegna dell’italianità, ma anche un impegno importante per Leonardo la cui strategia di fondo è concentrarsi sul comparto high tech (dall’elettronica ai missili ai droni).
L’interrogativo dunque è se l’acquisizione di Iveco non assorba risorse che possano distrarre dall’obiettivo principale. In realtà, in ambienti della difesa si discute da tempo su come colmare le debolezze delle forze armate di terra, senza dubbio le più sguarnite. Si pensi solo alla carenza di carri armati, anche di quelli leggeri. E’ stato firmato un anno fa un accordo con la tedesca Rheinmetall per rimpiazzare i vecchi Ariete e Dardo con carri derivati dai Panther, ma i tempi sono lunghi. Iveco non fa carri armati, però l’acquisizione andrebbe a colmare la debolezza anche nei camion, nei veicoli pesanti, nei blindati in genere. Leonardo ha presentato una offerta vincolante di circa 1,6 miliardi di euro per IDV, Iveco Defense Vehicles che fattura 1,1 miliardi di euro insieme proprio a Rheinmetall.
Si formerebbe una joint venture che farebbe da pendant a quella per i carri. Sono in ballo tra i 20 e 30 miliardi di euro per aggiornare l’intera flotta e anche Iveco ha una fetta di commesse pari al 15-20 per cento. Tra i possibili pretendenti si era parlato dei cechi di Cgs e del consorzio franco-tedesco Knds. Il ministro della Difesa Crosetto ha dichiarato che Iveco deve restare italiana. Il ministro Urso ha convocato i sindacati per giovedì prossimo.