l'anniversario dalla scomparsa

A 50 anni dalla morte di Raffaele Mattioli, "banchiere umanista"

Ricorre il cinquantesimo anniversario della scomparsa di un banchiere che ha segnato la storia economica dell'Italia durante quasi tutto il secolo scorso. E ora la sua vita verrà raccontata con un podcast e un documentario

Sono passati cinquant'anni dalla morte di Raffaele Mattioli, uno dei banchieri più importanti per il paese del secolo scorso. Il suo contributo alla modernizzazione industriale dell'Italia, la sua visione di una banca al servizio del paese e il suo impegno nella promozione della cultura e dell'arte lo hanno reso una figura di rilievo nel panorama economico e culturale del suo tempo

Nacque a Vasto nel 1895. Dopo essersi arruolato volontario nell'esercito durante la prima guerra mondiale e aver ottenuto la medaglia di bronzo al valor militare, nel 1922 divenne segretario generale della Camera di Commercio di Milano e, nel 1925, entrò a far parte della Banca Commerciale Italiana. Mattioli si distinse per le sue capacità, scalando rapidamente le gerarchie e diventando amministratore delegato nel marzo 1933. Durante la sua leadership, la banca attraversò una difficile riforma organizzativa interna.

Durante la seconda guerra mondiale, Mattioli si trasferì a Roma e guidò la banca attraverso l'occupazione nazista e la successiva liberazione. Nel 1946, contribuì alla fondazione di Mediobanca con Enrico Cuccia. Tornato a Milano nel 1945, guidò la Banca Commerciale Italiana durante gli anni della ricostruzione e del miracolo economico.

Oltre alla sua carriera bancaria, Mattioli sostenne attivamente il mondo della cultura e dell'arte. Acquistò la Casa Editrice Ricciardi nel 1938, pubblicando importanti opere letterarie e fondando, nel 1947, l'Istituto Italiano per gli Studi Storici a Napoli insieme a Benedetto Croce. Nel 1971, creò la Fondazione di Studi di Storia dell'Arte Roberto Longhi a Firenze.

Nel 1960, Mattioli fu nominato presidente della Banca Commerciale Italiana, mantenendo una forte influenza nella gestione dell'istituto. Nel 1972, tuttavia, diede le dimissioni a causa di pressioni politiche e morì a Roma il 27 luglio 1973.

La Fondazione Raffaele Mattioli continua a preservare la sua eredità, rendendo disponibili le sue carte nell'Archivio Storico di Intesa Sanpaolo. Inoltre, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua morte, è stato lanciato il podcast "L'eredità di Raffaele Mattioli: 50 anni dopo" e il documentario "Humanitas, Economia, Immaginazione. L'universo di Raffaele Mattioli", prodotto da RAI Cultura.

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