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Il report

Idee green per intervenire sul caro bollette, che costa alle Pmi 23,9 mld 

"Bisogna cavalcare la transizione: la sfida che ci attende per rispondere alle esigenze delle imprese è, da un lato, la lotta contro l'aumento del prezzo dell'energia e, dall’altro, l’utilizzo efficiente della risorsa energetica", dice il presidente di Confartigianato

Lo scorso anno il caro-energia è costato alle piccole imprese italiane ben 23,9 miliardi di euro, con un’incidenza del 6,1% sul valore aggiunto prodotto e un maggior onere del 47,5% rispetto ai prezzi della media dell’Eurozona. Attualmente, nel nostro Paese, i prezzi al consumo di elettricità rimangono superiori del 90% rispetto a quelli del 2019, a fronte del + 42,4% registrato nei Paesi Ue.  

L’impatto del costo delle bollette sulle Pmi è rilevato in un report di Confartigianato che mette in evidenza anche la reazione delle aziende messa in atto con strategie diverse in cui spicca la riduzione dei margini di profitto - attuata dal 47,8% delle imprese - accompagnata dalla ricerca di nuove forme di approvvigionamento energetico green. In particolare, il 22,2% delle piccole imprese manifatturiere ha rinegoziato i contratti o cambiato il fornitore (la quota sale al 37,9% per le imprese dei servizi), il 13,2% ha puntato su maggiore efficienza energetica degli impianti e il 17,1% sul consumo di elettricità autoprodotta (percentuale che aumenta al 34,1% per le aziende dei servizi). Inoltre, il 42,5% delle imprese dei servizi ha adottato strategie per il risparmio energetico della propria attività.  

La rilevazione di Confartigianato mostra quindi un crescente orientamento delle Pmi a consumare meglio per spendere meno. Ad aiutarle in questa direzione è Confartigianato con i suoi consorzi energia, riuniti dal 27 al 29 settembre a Cagliari per l’annuale convention dal titolo ‘Energies and Transition School’ che ha fatto il punto sulle mosse per sostenere artigiani e piccoli imprenditori nel risparmio sui costi di elettricità e gas, puntando su efficienza e sostenibilità ambientale. I tre Consorzi per l’acquisto di energia di Confartigianato (Cenpi, Caem e Multienergia) rappresentano, per numero di soci, il più importante sistema di aggregazione della domanda di energia d’Italia. Sono attivi da 20 anni e nel 2022 hanno favorito l’acquisto di elettricità e gas al miglior prezzo sul mercato per 49.627 ‘clienti’ tra imprese e famiglie, distribuiti in 88mila punti di fornitura. Il totale dei consumi di energia elettrica ‘gestiti’ dai Consorzi ammonta a 893,7 milioni di kWh mentre per il gas metano si attesta a 69,6 milioni di metri cubi. Inoltre hanno garantito il risparmio di 222.517 tonnellate di Co2 grazie dall’acquisto di “energia rinnovabile certificata in origine”. 

Clienti in costante crescita e consumi in evoluzione grazie ai servizi offerti che, oltre all’acquisto di energia al miglior prezzo per imprenditori e famiglie, prevedono il controllo e la soluzione di problemi come il mancato rispetto dei diritti contrattuali, la correttezza della fatturazione, i tempi per il cambio di fornitore. “Ma ora – sottolinea il presidente di Confartigianato Marco Granelli – bisogna cavalcare la transizione green: la sfida che attende Confartigianato e i nostri consorzi energia per rispondere alle esigenze delle imprese è, da un lato, la lotta contro il caro-bollette e, dall’altro, l’utilizzo efficiente della risorsa energetica. All’orizzonte del nostro impegno al fianco degli imprenditori ci sono, ad esempio, le modalità di autoconsumo, sia individuale, ossia realizzato dalla singola impresa, che collettivo, e la gestione delle comunità energetiche rinnovabili per affrancarci sempre di più dalle fonti di energia tradizionali e dalle loro oscillazioni di prezzo che schiacciano la competitività delle nostre imprese”. 

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