l'incontro

Meloni riapre il confronto con i sindacati: "Facciamo insieme le scelte giuste. Il governo c'è"

Redazione

Le proposte della premier alle parti sociali: ampliare il primo scaglione Irpef, monitorare salari e potere d'acquisto, investire sull'occupazione femminile, mappare la spesa pensionistica e riformare la sanità. Landini non molla la mobilitazione. Sbarra: "È l'inizio di un nuovo cammino"

Riforme istituzionali, delega fiscale, inflazione, pensioni, sicurezza sul lavoro e produttività: sono questi i dossier che Giorgia Meloni ha messo sul tavolo nel confronto con i sindacati che si è tenuto questo pomeriggio a Palazzo Chigi. Il tavolo ha preceduto quello con le imprese, previsto in serata. Il messaggio che l'esecutivo ha consegnato alle parti sociali è che serve un approccio costruttivo, non ideologico, che le risorse non sono infinite e che per questo serve fare delle scelte, si auspica condivise. "Vogliamo provare a fare insieme queste scelte? Mi piacerebbe avere un coinvolgimento che non fosse di pregiudizio – ha detto la premier – nell'interesse non del singolo ma della nazione. Se c'è una volontà reale di fare qualcosa si possono trovare le soluzioni giuste. Voglio provare a capire se nel merito vogliamo avere un approccio costruttivo pur nel rispetto delle differenze".

La risposta dei sindacati non si è fatta attendere, ma come sempre i distinguo caratterizzano le posizioni delle tre sigle confederali. Per il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, è stato "un incontro importante, che premia gli sforzi di due mesi di mobilitazione. Un buon inizio per un nuovo cammino di condivisione". Per Maurizio Landini della Cgil la volontà di dialogare dell'esecutivo non basta: "Consideriamo importante questa convocazione, ma risultati ad oggi non ci sono, quindi per quello che ci riguarda bisogna proseguire la mobilitazione", ha dichiarato lasciando il tavolo. Pierpaolo Bombardieri della Uil resta cauto: "Abbiamo apprezzato e dato disponibilità a un confronto, aspettiamo di vedere le convocazione e forse in quell'occasione avremo la possibilità di entrare nel merito delle questioni". 

Tra le novità annunciate c'è l'istituzione a Palazzo Chigi di un osservatorio sul potere d'acquisto che monitori "salari, i prezzi e la politica dei prezzi, l'attuazione e gli effetti dei provvedimenti introdotti e che magari non hanno dato i risultati previsti, come per esempio la riduzione dell'Iva sui prodotti per la prima infanzia". Secondo la premier questo "è il tema più rilevante, dal quale si dipartono anche gli altri. Cercherò di essere presente in prima persona perché si possa sbrogliare insieme il bandolo di questa matassa". L'altro annuncio riguarda il fisco: "L'obiettivo della delega fiscale è la riforma complessiva del sistema, con una riduzione progressiva delle aliquote Irpef per abbassare la pressione fiscale. Questo significa, nella nostra idea, ampliare sensibilmente lo scaglione più basso per ricomprendervi molti più lavoratori". Sullo stesso tema, Meloni ha aggiunto di voler inserire una serie di deduzioni anche per i lavoratori dipendenti, tra le quali quella sui trasporti. "Vogliamo rendere strutturale il tema dei fringe benefit e la detassazione del contributo del datore di lavoro per i lavoratori ai quali nasca un figlio", ha poi confermato la premier, come già anticipato dal ministro Giancarlo Giorgetti. 

Sulle pensioni Meloni la priorità è "garantire la tenuta del sistema ed evitare il manifestarsi di una bomba sociale nei prossimi decenni", ha detto la premier ai sindacati, secondo quanto riportano le agenzie. Per questo, il governo ha istituito al ministero del Lavoro l'osservatorio per il monitoraggio della spesa previdenziale: "Sarà utile per mappare tutta la spesa e per valutare anche gli effetti di determinati provvedimenti in tema di esodi aziendali e ricambio generazionale. Il primo tavolo sarà sugli anticipi pensionistici, poi si lavorerà sul rafforzamento del sistema previdenziale, con particolare riguardo alle pensioni future". L'invito è quello di mantenere aperto il dialogo: "Il confronto con le parti sociali su questi temi è particolarmente prezioso. Credo che si possa partire dal lavoro dell'Osservatorio e dei tavoli tecnici, un lavoro di studio, per poi proseguire con un confronto complessivo sul sistema pensionistico. Un confronto che possa portarci a soluzioni migliori in una materia molto complessa".

A proposito di occupazione, la premier ha portato come punto di partenza della discussione i dati positivi certificati dall'Istat e ha sottolineato di voler intervenire per agevolare l'occupazione femminile. "Come registrato dall'Istat, a marzo è stato raggiunto il record sia in termini di tasso di occupazione sia di numero di occupati che di contratti a tempo indeterminato. Anche questo è sicuramente un segnale incoraggiante. Abbiamo già adottato vari provvedimenti ma vogliamo incentivare ancora l'occupazione a tempo indeterminato, soprattutto nell'ambito dell'occupazione femminile, che rimane il nostro principale gap rispetto alla media europea", ha spiegato Meloni. "Se colmassimo quel divario colmeremmo di fatto tutto il gap occupazionale che abbiamo rispetto agli altri paesi europei. Questo rimane un grandissimo tema soprattutto per le regioni del Mezzogiorno. I nostri provvedimenti si sono quindi concentrati soprattutto sui fragili, sulle donne, sui giovani e sui percettori del reddito di cittadinanza". 

Nel complesso, ha ricordato Meloni, "l'economia italiana sta dando segnali incoraggianti in questa fase, le recenti previsioni della Commissione europea hanno rivisto al rialzo il pil Italiano, prevedendo per l'anno in corso una crescita dell'1,2 per cento, superiore alla media dei paesi euro. Non accadeva da qualche anno". L'approccio del governo "è stato prudente" nel Def, ma l'obiettivo "è quello di confermare o migliorare queste previsioni", ha detto la premier. 

Durante l'incontro si è parlato anche di sanità. "Ci diamo l'obiettivo di una riforma complessiva che abbia come priorità la riorganizzazione dei servizi, il miglioramento dell'accesso alle cure, la valorizzazione dei professionisti della sanità", ha detto la premier, ricordando che una parte importante delle risorse per il settore arriva dal Pnrr. Si tratta di "oltre 15 miliardi, una grande occasione per migliorare il nostro sistema sanitario con strumenti che ci consentano di migliorare il sistema e non immaginare cattedrali nel deserto. Su questo è importante che ci sia un'interlocuzione molto seria".

 

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