Foto di Angelo Carconi, via Ansa 

Editoriali

Lo sbotto di Visco contro le parole dei suoi colleghi europei sul rialzo dei tassi

Redazione

Il governatore della Banca d'Italia ha criticato i commenti dei falchi della Bce: “L’incertezza è così alta che il Consiglio direttivo ha accettato di decidere riunione per riunione, senza indicazioni prospettiche”

Con una citazione di Eugenio Montale, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha criticato le ultime esternazioni dei falchi della Bce su futuri e prolungati e aumenti dei tassi d’interesse. Per Visco “Ciò che non siamo, ciò che non vogliamo” è un’inflazione alta e persistente, ma questo non vuol dire che siano apprezzabili uscite come quella del banchiere centrale austriaco Robert Holtzman, il quale ha auspicato quattro aumenti di tassi di 50 punti base da qui all’estate.

“L’incertezza è così alta che il Consiglio direttivo della Bce ha accettato di decidere riunione per riunione, senza indicazioni prospettiche”, ha ricordato il governatore parlando alla conferenza Maeci-Banca d’Italia, ultima occasione prima che scatti il periodo di black out in vista della riunione del 16 marzo, che si annuncia quantomeno infuocata. I componenti del board dell’Eurotower avevano, infatti, accettato di non fornire indicazioni proprio per trasmettere il messaggio che le scelte di politica monetaria sono ancorate ai dati macroeconomici.

Per la verità, Holtzman non è stato l’unico a venir meno all’impegno, poiché dalla tedesca Isabel Schnabel al francese Francois Villeroy de Galhau, da Mario Centeno (Portogallo) a Pierre Wunsch (Belgio), vari banchieri centrali si sono profusi in commenti alimentando sui mercati la convinzione che la stretta monetaria durerà più del previsto. Il tasso finale, infatti, è a oggi stimato in un range tra il 4 e il 4,5 per cento, un punto in più rispetto a solo un mese fa. Ma soprattutto tra gli investitori è abbastanza diffusa la convinzione che una volta raggiunta questa soglia, la Bce non avvierà tagli dei tassi per il timore che la spinta salariale possa alimentare nuove ondate inflazionistiche vanificando il lavoro fatto. Anche per Visco la Bce sarà costretta a continuare ad alzare i tassi se “gli aumenti dei salari e dei margini di profitto non saranno coerenti con un rapido ritorno alla stabilità dei prezzi”. Ma tale scelta non può essere determinata adesso in assenza di dati che la giustifichino. Questa è la differenza.

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