Giorgia Meloni durante un flash mob di Fratelli d’Italia in piazza Montecitorio contro la riforma del Mes, il 9 dicembre 2020 (foto LaPresse) 

le dichiarazioni

Fratelli di Mes: prima lo criticano, poi lo ratificano. Un ripasso da sballo

Luciano Capone

La formidabile incoerenza di Meloni sulle accise è nulla se la si paragona a quanto detto in questi anni dal suo partito sul cattivissimo Mes, che la premier ora si prepara a ratificare.

Ieri Giorgia Meloni ha incontrato i vertici del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) a Palazzo Chigi: il colloquio con il nuovo direttore generale del Fondo salva stati, Pierre Gramegna, e il segretario generale, Nicola Giammarioli, è durato un’ora. E’ la certificazione che la presidente del Consiglio si è decisa a ratificare il nuovo Trattato del Mes, anche se “auspica la possibilità di verificare, insieme agli altri stati membri, possibili correttivi” dopo la ratifica. Il lieto annuncio l’aveva dato Giulio Tremonti, l’uomo che più di tutti – insieme a Meloni – ha strenuamente lottato contro la ratifica del nuovo Mes: “Giorgia Meloni ha detto in sostanza che non vede alternative al voto italiano sul Mes, e che però intende ridiscuterne la funzione. Sono totalmente d’accordo con lei”, ha detto al Sole 24 Ore l’esponente di FdI. Che questo sarebbe stato l’esito era evidente da altre recenti dichiarazioni di Meloni: “Credo che sulla vicenda del Mes, la questione della ratifica della riforma sia  secondaria”, ha detto nella conferenza stampa di fine anno. E prima: “La riforma del Mes  me non è il grande tema. Se rimaniamo gli unici che non la approvano blocchiamo anche gli altri”. Sono parole di tutt’altro tenore rispetto a quelle degli ultimi anni, durante i quali per la destra la riforma del Mes non è stata affatto “secondaria”, ma è stata proprio “il grande tema”. Presentiamo una selezione delle roboanti dichiarazioni sul Mes dei principali esponenti di FdI, che rilette oggi mostrano la rapidità e l’agilità dell’evoluzione politica dei “patrioti”. La premier, come dice sempre, “ci mette la faccia”. Ma dopo una piroetta del genere l’unico modo per non perdere la faccia è avere una gran faccia tosta, come Giorgia Meloni. Qui qualche appunto dall’archivio, per inquadrare la portata di questa capriola da sballo.


“Merkel fa sapere che non è disposta a concedere l’accesso al Fondo ammazza Stati senza condizionalità, svelando il vero piano tedesco: approfittare dell’emergenza coronavirus per commissariare l’Italia. Il governo italiano alzi la testa e pretenda indietro i soldi versati al Mes”.

Giorgia Meloni, 25 marzo 2000

 

“Mes e  Mes senza condizionalità: due facce della stessa me(r)daglia”.

Ignazio La Russa, attuale presidente del Senato, pubblica su Twitter una vignetta che rappresenta due ammassi di feci, 11 maggio 2020

 

“Sulle tante menzogne che avete detto riguardo a questa vicenda, non c’è solamente il tema del metodo, c’è anche il merito, perché, poi, in tutto questo ci è stato detto ‘ma sono delle modifiche minime’. Certo, perché siamo tutti cretini: un Trattato che richiede l’ok di tutti i paesi membri ha delle modifiche minime, e noi siamo imbecilli. Le modifiche non sono minime e il presidente Conte viene qui oggi e conferma tutto quello che noi abbiamo sostenuto in questi giorni: conferma che, con queste modifiche, il Fondo salva-Stati diventerà sempre più un fondo salva-banche; lo abbiamo detto e lui ce lo ha confermato... Noi siamo tutti scemi che non abbiamo capito che mentre gli italiani le loro banche le dovevano salvare con i soldi propri, i tedeschi le loro banche le vogliono salvare con i soldi nostri! Siamo tutti cretini e non l’abbiamo capito! E nessuno mi risponde nel merito di questa vicenda. Tutti a dire il nazionalismo, la paura, la guerra, le mozioni degli affetti: Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo? Parliamo nel merito, signori! Mi rispondete su questa questione o no?”.

Giorgia Meloni, Camera dei Deputati, 2 dicembre 2019
 
“Domani eurogruppo su Mes. L’euroburocrazia vorrebbe prestare soldi a interesse agli stati per poi commissariarli e costringerli a lacrime e sangue. Nessuna condizionalità da discutere, unica possibilità di usare soldi Mes è restituire ai cittadini le quote già versate dagli stati”.

Giorgia Meloni, 25 marzo 2000

 

“E, allora, per parafrasare il poeta, noi lo sappiamo com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire, ma quell’alba c’è, e quell’alba è la salvezza della nostra nazione, è il futuro dei nostri figli, e chi parla di tradimento, oggi, deve rendersi conto se tradire la nazione e tradire l’interesse nazionale è votare sì o votare no [alla riforma del Mes]”.

Marco Osnato, (attuale presidente commissione Finanze della Camera), Camera dei Deputati, 9 dicembre 2020

 

“Nessuno in Europa speri di sfruttare il Coronavirus per far passare di soppiatto la pillola avvelenata del Mes. Lo abbiamo detto al governo che ci ha dato la sua parola che l’Italia non firmerà e non accetterà il trattato alla riunione del 16 marzo. Per noi la parola è sacra”.

Giorgia Meloni, 10 marzo 2020


“Sfruttare l’emergenza Coronavirus per prendere alla gola gli stati nazionali con la trappola del Mes è veramente meschino. Non precipiteremo nell’inferno in cui precipitò la Grecia. Se il governo cede, lo scateniamo noi l’inferno. A Roma come a Bruxelles”. 

Nicola Procaccini, europarlamentare, 6 aprile 2020

 

“No alla riforma del Mes per difendere gli interessi della Nazione. Il Mes ci rende schiavi, difendiamoci dai nemici dell’Italia”.

Francesco Lollobrigida (attuale ministro dell’Agricoltura), 8 dicembre 2020

 

“Conte pur di far votare la riforma del Mes e tenersi la poltrona ha raccontato un sacco di balle, così facendo la maggior parte dei grillini ha nuovamente tradito il mandato degli elettori”.

Carlo Fidanza, europarlamentare, 10 dicembre 2020

 

“Nel 2012 io non votai il Mes, in dissenso col mio partito. Me ne andai e fondai Fratelli d’Italia. Quanti grillini avranno stesso coraggio se porteremo questione in Aula? Manterranno parola data agli italiani o la rimangeranno (come per l’alleanza col Pd) per tenersi la poltrona?”.

Giorgia Meloni 10 aprile 2020

 

“La riforma del Mes è molto utile per salvare le banche tedesche imbottite di derivati coi soldi degli italiani e, pertanto, molto poco utile al popolo italiano. Per questo la sostengono le forze politiche asservite all’eurosistema e la contrastano i patrioti di Fratelli d’Italia”.

Giovanbattista Fazzolari (attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio), 30 novembre 2020

 

“La destra, cioè Fratelli d’Italia, caro Zingaretti, ha votato come sempre nell’interesse dell’Italia: No Mes e sì agli Eurobond. La sinistra, invece, ha fatto come al solito ciò che le hanno ordinato di fare la Francia e la Germania: sì alla trappola Mes per strangolare l’Italia”.

Giorgia Meloni, 17 aprile 2020

 

“Fratelli d’Italia sta protestando contro il Mes in piazza insieme a tanti cittadini indignati, e sta dando battaglia in Parlamento per evitare che la maggioranza M5s-Pd-Leu e Iv sottoscriva questo sciagurato trattato. No alla svendita della nostra sovranità in Europa, Stop Mes!”.

Francesco Lollobrigida (attuale ministro dell’Agricoltura), 11 dicembre 2019


“Nella votazione sul Mes di oggi ci sono movimenti di Patrioti che difendono la libertà, come Fratelli d’Italia, contro le ancelle del dominio straniero come il Pd. Il M5s può ancora decidere da che parte stare... Aiutateci a mandare al diavolo i venduti, gli intrighi di palazzo, i servi che barattano la loro libertà per un misero tornaconto”.

Giorgia Meloni, Camera dei deputati, 9 dicembre 2020

 

“L’Italia non è certamente la Grecia. Siamo molto più appetibili: non abbiamo solo porti e aeroporti, che Cina e Germania si sono già spartiti in Grecia; abbiamo la cassaforte del risparmio europeo, che fa gola a molti; abbiamo un sistema agricolo, agroalimentare e industriale che fa gola soprattutto oltralpe. Voi state creando tutte le premesse, con un incontrollabile debito pubblico, e tutte le condizioni giuridiche, anche con questa riforma del Mes, per farci fare la stessa sorte della Grecia, ovviamente con strumenti e metodi diversi, ma simili negli effetti”.

Adolfo Urso (attuale ministro delle Imprese e del Made in Italy), Senato della Repubblica, 9 dicembre 2020

 

“Gualtieri ha firmato attivazione Mes, niente Eurobond e Italia sotto tutela. Hanno vinto i diktat di Germania e Olanda. Non permetteremo a nessuno di banchettare sulla nostra Nazione. Fratelli d’Italia farà di tutto in Parlamento per scongiurare questo atto di alto tradimento”.

Giorgia Meloni 9 aprile 2020

 

“[Sul voto sulla riforma del Mes] se non cade il governo, cade ancora più in basso la credibilità dell’Italia, con un premier che, artefice e vittima di se stesso, volteggia come un acrobata sul suo circo: vota su di un Trattato ma dice che ne vuole un altro, niente male per il leader di un paese (che è stato) fondatore”.

Giulio Tremonti (attuale presidente della commissione Affari Esteri della Camera), 9 dicembre 2020


“[La riforma del Mes]  era la linea del Piave, probabilmente dettata dal M5s, che dopo aver proclamato urbi et orbi che avrebbe liquidato il Mes in Europa, si risvegliava tristemente come quell’usciere di casa che consegna le chiavi alla trojka. E oggi, colleghi 5 Stelle, quella linea del Piave sembra tanto una linea Maginot, perché è stata sbaragliata, travolta dai carri armati economici di Frau Merkel e voi arretrate senza dignità a una nuova linea del Piave. La nuova parola d’ordine è: sì alla riforma del Mes senza se e senza ma, senza trattare, in ginocchio, perché noi non lo utilizzeremo! Un corto circuito logico infantile, un ridicolo espediente retorico da giullari! Ma come si fa a dire: io voterò questa riforma, con il segreto proposito di non utilizzarla, con la vana speranza di non utilizzarla, o forse – e più realisticamente – con il tentativo elettorale di ingannare e tradire ancora una volta i propri elettori. E’ la fine tragicomica, come dire, di una pseudo rivoluzione, lanciata a teatro, di un giullare che non poteva che finire con una pagliacciata alla Camera dei Deputati: voteremo il Mes, ma non lo utilizzeremo mai. Voi votate esattamente ciò che vuole la trojka e, in questo caso, vi trasformate da poco onorevoli cavalli di Caligola in indegni cavalli della trojka”.

Andrea Delmastro Delle Vedove (attuale sottosegretario alla Giustizia), Camera dei Deputati, 9 dicembre 2020


“Basta giocare con il nostro futuro. L’Italia dica No alla riforma del Mes”. 

Giorgia Meloni, 9 dicembre 2020

 

“In data 30 novembre, il ministro Gualtieri, nella riunione dell’Eurogruppo, in assenza di un mandato, ha dato il consenso italiano alla riforma e il Mes è diventato, purtroppo, il fulcro nella gestione della crisi delle Nazioni dell’Eurozona e questa è, a nostro avviso, la vergognosa ambizione della riforma... Votando per la riforma del Mes, imboccate definitivamente la strada che vi hanno indicato la Francia e la Germania: una strada e un abbraccio mortale che prevedono, appunto, la modifica del Mes e la ristrutturazione del debito”.

Isabella Rauti (attuale sottosegretario alla Difesa), Senato della Repubblica, 9 dicembre 2020

 

“Per un quinquennio, il Mes si è ritirato nell’ombra come uno zombie. Nell’autunno dell’anno scorso è riapparso animato dalla idea europea di assegnargli nuove missioni, ma il passare del tempo non è stato sufficiente per dimenticare quello che ha fatto in Grecia e per ignorare quanto ancora potrebbe fare di male in altri Stati europei. Per questo mi pare che molto bene abbia fatto e faccia in Parlamento l’opposizione a votare comunque contro il Mes”.

Giulio Tremonti (attuale presidente della commissione Affari Esteri della Camera), 13 aprile 2020
 

“Penso che noi dobbiamo pretendere che l’Unione europea crei un fondo cospicuo per ristorare le Nazioni che saranno maggiormente colpite dalle sanzioni, come è già stato fatto con la Brexit; un piano imponente, utilizzando tutti gli strumenti necessari, però, attenzione, parlo di soldi a fondo perduto, non parlo di altri debiti per stringerci ancora il cappio intorno al collo! Parlo dell’esatto contrario di quello che si rischia di fare quando ci si appresta ad approvare la riforma del Mes contro la quale annuncio che la nostra opposizione sarà totale”.

Giorgia Meloni, 1 marzo 2022
 

“Alla sinistra serve il Mes non per il bene degli italiani ma per impedire un governo di centrodestra”.

Giovanni Donzelli, attuale coordinartore di FdI, 22 luglio 2020

 

“Il M5S oggi tenta in tutti i modi di distogliere l’attenzione dal voto sulla riforma del Mes diffondendo bufale e cercando di giustificare il loro ennesimo tradimento nei confronti dell’Italia e degli italiani. Peccato siano le loro stesse parole a smentirli. Bugiardi e traditori”.

Giorgia Meloni, 10 dicembre 2020

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  • Luciano Capone
  • Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali