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Editoriali

Il debito buono su cui scommettere

Redazione

Un altro price cap è possibile. Draghi e Gentiloni e quell’assist a Meloni (con paletti)

Mario Draghi ha messo il cappello sulla proposta di Paolo Gentiloni e Thierry Breton di uno strumento di debito comune per ridurre le disparità determinate dai prezzi dell’energia. Rispondendo ieri a una domanda in merito, il premier ha detto: “Condivido la proposta che hanno fatto i commissari Gentiloni e Breton, tra l’altro proposte simili le avevo fatte anche 5-6 mesi fa. Perché è una proposta  naturale in questa situazione, tanto più ovviamente dopo la decisione tedesca. E’ quello che serve per cercare di mettere tutti i paesi, sia quelli che hanno spazio fiscale sia quelli che non hanno spazio fiscale, su un livello uguale”. E’  così: la terribile ondata inflattiva sull’energia sta producendo conseguenze molto diverse tra i paesi europei, sia per effetto della differente esposizione al gas russo, sia per il modo in cui ciascuno ha reagito alla crisi con politiche nazionali, sia per la diversa capacità di spesa.

Al momento la proposta ha trovato seri ostacoli, non solo da parte di paesi come la Germania tradizionalmente ostili a qualunque forma di mutualizzazione, ma anche all’interno della stessa Commissione Ue. Se Giorgia Meloni vorrà raccogliere questa sfida, dovrà impegnarsi in un paziente e complesso lavoro di tessitura. Che deve però partire da una domanda: sappiamo quello che vogliamo, ma cosa siamo disposti a dare in cambio? La leader di FdI può attingere a due tesoretti politici. Uno riguarda la linea che terremo in Europa: finora il governo ha puntato tutto su alcune misure bandiera, come il price cap, che però faticano a convincere i partner. E’ necessario chiedersi fino a che punto sia saggio irrigidirsi. L’altro tesoretto  dipende da scelte interne: il modo migliore per persuadere che non si tratta dei “soliti italiani” è mostrare che facciamo buon uso delle risorse europee già a nostra disposizione. Se Meloni vuole sparigliare e ottenere il Sure sull’energia deve raccogliere il testimone del Pnrr e mostrare di essere pronta e capace di mantenere tutti gli impegni che il nostro paese ha preso con l’Europa.

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