Sempre più super ricchi scappano dal virus a bordo dei loro yacht

Mariarosaria Marchesano

Il patron della Sanlorenzo ci spiega perché, nonostante virus e disuguaglianze, il settore del lusso se la passa benone 

Massimo Perotti è uno dei più grandi produttori di barche di lusso del mondo, ma è una persona con i piedi per terra e quando gli si chiede come spiega il boom registrato dal settore nautico nel bel mezzo della pandemia non si nasconde dietro un dito: “Succede perché nel mondo ci sono sempre più ricchi e sempre più persone povere e a questo bisognerebbe trovare un rimedio”, dice al Foglio.

 

Perotti ha rilevato la fabbrica di yacht Sanlorenzo nel 2005 quando fatturava poco più di 40 milioni e nel giro di quindici anni l’ha portata a un giro d’affari che sfiora i 600 milioni, quotandola in Borsa giusto un mese prima che scoppiasse il Covid, a dicembre 2019. Ma lui durante il lockdown totale del 2020 non è stato con le mani in mano perché, racconta, da tutto il mondo sono arrivati praticamente gli stessi ordini dell’anno precedente quando il virus non c’era. E nel 2021 le vendite sono addirittura aumentate del 32,8 per cento con un picco nei mesi estivi.

   

C’è da dire che tutta l’industria nautica italiana è uscita rafforzata dalla pandemia con una crescita del 24 per cento rispetto ai livelli pre Covid, secondo le ultime rilevazioni di Confindustria. Eppure, il costo di una barca griffata, come quelle che produce Sanlorenzo nei cantieri di La Spezia e Viareggio, va da un minimo di 5 milioni a un massimo di 60-70 milioni. “Come imprenditore sono molto soddisfatto, ma non posso fare a meno di domandarmi cosa si può fare per contenere l’aumento delle diseguaglianze sociali che trova una spiegazione semplice: negli ultimi anni i fattori della produzione favorevoli (basso costo del denaro e del lavoro) hanno spinto in alto i profitti delle imprese e aumentato la ricchezza di un gruppo ristretto di persone. D’altro canto, il nostro mercato di riferimento è quello dei super ricchi e gli ultimi dati ci dicono che questa categoria è aumentata a livello globale del 6,3 per cento in termini di numero e del 9,1 per cento in termini di patrimonio”. 

 
Perotti parla di coloro che gli studi internazionali definiscono “Ultra high net worth individuals”, cioè i miliardari, i paperoni. “Prima del Covid solo il 3 per cento di loro possedeva una barca di lusso, oggi questa percentuale è passata al 4-4,5 per cento ed è destinata ad aumentare”, prosegue Perotti che nello sviluppo della nautica italiana ha puntato tutto, lui che da ex top manager del gruppo Azimut ha fatto il salto come imprenditore e adesso spera di dar vita a un polo nazionale nel settore. Il gruppo Sanlorenzo, in cordata con Ferretti, ha avanzato un’offerta per un brand storico in difficoltà, i cantieri Perini, ma all’asta giudiziaria di dicembre dovrà vedersela con un altro pretendente, Italian Sea Group, che annovera tra i soci rilevanti Giorgio Armani. “Nel settore del lusso in generale non capita spesso che ci sia un progetto tutto italiano – osserva l’imprenditore –. E Perini è un marchio storico della nautica che merita di essere rilanciato in una fase in cui l’industria nazionale sta attraversando un momento d’oro”.

  

La vendita di barche di alta gamma rappresenta un caso in controtendenza all’interno del settore dei beni di lusso che è in ripresa ma sta facendo fatica a tornare ai livelli pre Covid dopo una crescita senza sosta cominciata alla fine degli anni Novanta e interrotta brevemente solo dopo la crisi finanziaria del 2008. Dall’ultimo osservatorio Bain-Altagamma emerge che l’enorme accelerazione (più 90 per cento rispetto al 2019) degli acquisti online non ha controbilanciato quelli in presenza e non sono ancora ripresi i viaggi dello shopping, che rappresentano una quota rilevante del giro d’affari complessivo. In più sono cambiate le abitudini di consumo, compresa la crescente tendenza all’usato. Così il settore, sebbene nel 2021 abbia recuperato terreno rispetto al 2020, resta sotto del 10 per cento rispetto al 2019. Gli yacht, invece, hanno seguito una traiettoria del tutto diversa, favorita paradossalmente proprio dalle restrizioni sanitarie: “La produzione italiana di yacht e super yacht, che rappresenta il 50 per cento di quella mondiale, ha beneficiato della scelta di tante persone di trascorrere le vacanze estive in mare, lontano dai luoghi affollati”, prosegue Perotti. 

    
Ma chi sono i clienti di Sanlorenzo e da dove vengono? “Sono imprenditori, personaggi del mondo della finanza, professionisti di altissimo livello, c’è un po’ di tutto. Da come si evolve il fatturato per area geografica riusciamo a captare le differenze nella reazione alla pandemia: sono gli americani quelli a cui è tornata più di altri la voglia di divertirsi. Il nocciolo duro delle nostre vendite resta in Europa e questo ci fa piacere, ma i dati del 2021 dicono che quest’area, che prima del Covid rappresentava il 64 per cento delle vendite, oggi è scesa al 52 per cento. Di contro, la domanda proveniente dall’America è salita al 24 per cento e quella dall’area Asia e Pacifico al 16 per cento, mentre gli Emirati Arabi Uniti sono al 7-8 per cento. In Europa ha prevalso la prudenza rispetto ad altre aree per ragioni più culturali che economiche e lo si vede dall’accumulo di liquidità sui depositi bancari”. 

   
Il lusso è anche uno dei settori più inquinanti al mondo e non è un caso che i produttori stiano rivedendo le strategie per allinearsi alla domanda di consumatori più sensibili all’ambiente. Chi ha la possibilità di acquistare una grande casa galleggiante per stare in sicurezza in mezzo al mare è disposto a impegnarsi per inquinare meno? Bernardo Zuccon, l’architetto che disegna gli yacht Sanlorenzo, assicura che sono in sperimentazione motori a propulsione ibrida ed elettrica e che la transizione di questo settore sarà analoga a quella dell’auto. “Ma ci vorrà tempo, perché i super ricchi sono spesso spaventati dall’idea del cambiamento e, anche se può sembrare strano, non sempre sono disposti a pagare il sovrapprezzo necessario per un’imbarcazione con caratteristiche di sostenibilità. Ma il mondo sta cambiando e anche le barche di lusso avranno la loro svolta green.
 

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