chiusa l'acquisizione

L'asso nella manica di Euronext: a Bergamo il data center di Borsa italiana

Mariarosaria Marchesano

Conclusa l'acquisizione di Piazza Affari per 4,4 miliardi. Il trasferimento dell'infrastruttura digitale in Lombardia segna la fine della centralità di Londra come piazza finanziaria e può generare un importante indotto in termini fintech

Alla fine Euronext ha spiazzato tutti calando l’asso nella manica: trasferirà a Bergamo il cervellone delle contrattazioni di Borsa che dal 2011 si trova nei pressi di Londra e prima ancora si trovava a Parigi. E’ questa la sorpresa a chiusura dell’acquisizione – avvenuta per un corrispettivo di 4,4 miliardi di euro e annunciata ieri in anticipo sui tempi previsti - di Borsa italiana da parte del gruppo guidato da Stéphane Boujnah. E non ha l'aria di un contentino studiato all’ultimo momento per mettere a tacere le polemiche sollevate da alcune forze politiche su una presunta perdita di autonomia dell’Italia nella gestione del suo mercato finanziario, ma di una mossa ponderata per le enormi implicazioni e gli investimenti che necessita. Si sta parlando, infatti, di trasferire dalla Gran Bretagna una importante infrastruttura capace di generare un indotto in termini fintech. Questa decisione significa dare all’Italia la possibilità di vantare il più grande risultato ottenuto finora dalla perdita di centralità di Londra come piazza finanziaria europea in conseguenza della Brexit.

 

Invece dell’Agenzia del farmaco, partita persa malamente nel 2017 a vantaggio di Amsterdam, che, paradosso, oggi è la sede centrale del gruppo Euronext, la Lombardia ospiterà il data centre da dove passa un quarto di tutte le negoziazioni azionarie europee. La principale conseguenza di questo trasferimento è che i clienti di Euronext, comprese le grandi banche, potrebbero portare nel nostro paese almeno parte dei loro uffici contribuendo ad investimenti aggiuntivi per sviluppare connettività dei dati, servizi finanziari e professionalità specializzate nel mercato dei capitali. Una novità inattesa che fa felici gli amministratori locali alla ricerca di spunti per rilanciare l’attrattività di una regione la cui immagine è stata fortemente danneggiata dalla gestione della pandemia.

 

Della possibilità di trasferire il data centre a Bergamo si è talvolta vociferato, ma non ne è mai stato fatto cenno nelle comunicazioni degli accordi tra Euronext-London Stock Exchange-Borsa italiana nell’ambito di una trattativa che ha visto impegnato prima il governo Conte e nelle battute finali il governo Draghi su sollecitazione del Parlamento. Perciò, qualcuno ipotizza che potrebbe essere stato una sorta di “premio” aggiuntivo riconosciuto a Piazza Affari che nel nuovo network borsistico - di cui fanno parte Parigi, Oslo, Dublino, Lisbona, Bruxelles e Amsterdam - rappresenta il 34 per cento dei ricavi e circa la metà degli utili e non per questo ha un peso preponderante a livello di governance. Ma non è detto che sia così perché la decisione di puntare su un territorio ricco di competenze tecnologiche come il bergamasco è passata per un contratto sottoscritto tra Euronext e Aruba, che da queste parti è già operativa.

 

Va anche detto che le mozioni parlamentari approvate nelle ultime settimane non risulta abbiano prodotto alcuna modifica del progetto che vedrà Euronext applicare in Italia il suo modello federale e la Consob diventare uno degli organismi di vigilanza del nuovo gruppo in cui entrano Cassa Depositi e Prestiti e Intesa Sanpaolo con un investimento complessivo di circa 580 milioni. Ma sul tema c’è sensibilità e lo dimostra il fatto che sia Boujnah sia il cfo di Euronext, l’italiano Giorgio Modica in procinto di trasferirsi a Milano da Parigi, nell’incontro con i giornalisti si sono sforzati di fornire rassicurazioni proprio sulla governance, che, prevedendo un doppio livello decisionale, locale e centrale, sarà in grado di preservare l’identità italiana. Inoltre, la presidenza del gruppo affidata a Piero Novelli e la presenza di un rappresentante di Cdp nel consiglio di sorveglianza (ieri Cassa ha indicato il nome di Alessandra Ferone, esperta di risk management) dovrebbe assicurare un’adeguata partecipazione nelle decisioni che saranno prese nella sede di Amsterdam. Nei fatti, Borsa italiana conserverà il suo nome (cambierà solo il logo) e continuerà ad avere un consiglio di amministrazione, oggi guidato da Raffaele Jerusalmi, il quale ha sottolineato come questa operazione proietti il listino milanese in un network più ampio che comprende tutta l’Europa continentale, il che vuol dire più opportunità di business e più investitori per le imprese italiane quotate. Dal canto suo, Euronext fa un significativo passo in avanti nel disegno strategico di creare le fondamenta per il mercato unico dei capitali europeo sostenendo al contempo le economie locali. Con l’acquisizione di Borsa italiana Euronext diventa, infatti, la principale piazza finanziaria in Europa, con 1870 società quotate che equivalgono a 5,1 miliardi in termini di capitalizzazione, e il primo mercato per il finanziamento dell’equity con 63,6 miliardi di capitali raccolti nel 2020.

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