L'holding del lusso Kering investe a Trecate. Un gran segnale per l'Italia

Fabiana Giacomotti

Il più grande polo logistico europeo del gruppo sarà in Piemonte. Spinge l'e-commerce, ma l'attenzione è focalizzata anche sulla sostenibilità ambientale 

Santi, poeti e (gran) navigatori di pacchi. Nell’anno che, causa Covid, vede la logistica ai vertici degli interessi mondiali, ma anche di noi singoli che ormai ordiniamo a casa anche i panni per la polvere e guardiamo alle proteste dei dipendenti di Amazon per gli “insostenibili ritmi di lavoro” con partecipazione molto egoistica, il gruppo Kering, cioè la holding di Gucci, Balenciaga, Bottega Veneta e Pomellato annuncia in diretta mondiale l’apertura del suo più grande hub europeo in località Trecate, cioè a giusta ed equa distanza da Malpensa, Milano e Novara. Centosessantaduemila metri quadrati di area complessiva, circa ventidue campi da rugby, di cui una buona metà sono già operativi da marzo 2020; il resto dell’hub, costruito a tempo di record, entrerà in attività entro la fine del secondo semestre del 2021. Dunque, mentre la pianura padana focalizza in modo ancora più evidente la propria natura di centro di scambi e crocevia naturale di merci, diminuisce in modo sostanziale, per non dire esiziale, il peso del famoso hub del gruppo di sant’Antonino nei pressi di Lugano, i cui dipendenti, circa quattrocento di cui il 95 per cento transfrontalieri, sono rientrati in Italia. Ne resteranno poche decine, occupati in “attività specializzate”.

 

Per la municipalità di Novara, talmente entusiasta del progetto da aver dato due anni fa il permesso per i lavori prima ancora dell’arrivo della Via (la Valutazione dell’impatto ambientale che sì, confermano da Kering al Foglio, è ovviamente arrivata), si tratta di un’occasione inimmaginabile per ridare fiato a un’economia regionale molto meno ricca di quanto si creda, soprattutto verso il lago dove la mancanza di turismo ha messo in luce le molte pecche di una ripartizione di impiego squilibrata e della scarsa lungimiranza di province e comuni, fin troppo dipendenti dalle attività dei potenti albergatori.

 

Nell’immenso edificio Kering lavorano al momento più di 250 persone: la previsione è che il totale di dipendenti raggiunga una quota fra i novecento e i mille circa entro la fine del 2022. Il sito è gestito da Xpo Logistics, partner logistico di Kering di lunga data, che impiega forza lavoro locale per le attività̀ di magazzino. Come dice il managing director di Kering, Jean-François Palus, “stiamo trasformando la nostra rete logistica mondiale in Europa, America e Asia per diventare completamente omnichannel, aumentare in modo decisivo la rapidità delle consegne a beneficio delle nostre maison e dei loro clienti, e questa struttura è ̀un’ulteriore testimonianza dell’impegno di Kering in Italia: il gruppo continua a investire nel paese, non solo in termini di capacità ̀ artigianali e manageriali, ma anche in competenze e know-how logistico”.

 

Rispetto alla Svizzera, la capacità di stoccaggio del polo di Trecate è di otto volte superiore (fino a 20 milioni di pezzi), e migliorerà i tempi di consegna del 50 per cento. Insomma: meno magazzino, minori costi, maggiore sinergia fra i marchi del gruppo. Sul fronte dell’efficienza ambientale, il gruppo sottolinea che lo stabilimento sarà “dotato di uno dei più ̀ vasti sistemi di produzione di energia solare d’Europa, composto da pannelli fotovoltaici che, al completamento dell’edificio, forniranno un totale di 12,7 MWp, per un risparmio stimato di 7.500 tonnellate di CO2 l’anno. Il sito sarà, ̀inoltre, il primo complesso industriale in Italia a produrre più energia di quella consumata. L’elettricità in eccesso sarà reimmessa nella rete di distribuzione elettrica nazionale per essere utilizzata nei negozi Kering e nelle sedi aziendali in Italia”. Le polemiche locali della scorsa estate non erano state ovviamente molto gradite, da cui la puntigliosità su un tema che per Kering è dirimente (il patron François Henri Pinault è il promotore del “Fashion Pact” e il gruppo è posizionato fra le dieci aziende più sostenibili al mondo) e anche qualche specifica ulteriore: “Gli edifici riceveranno la certificazione Leed – Leadership in Environmental Design, grazie alla progettazione degli arredi interni e della struttura”. La pre-certificazione a livello platinum, il più elevato, è già arrivata. La Giunta può dormire sonni tranquilli.

 

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