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I giovani di Confagricoltura si alleano con la Bocconi

Francesco Mastrandrea

Next Generation Farming sarà un'occasione per ascoltare le voci dei protagonisti e progettare il futuro dell'agricoltura. "Il Recovery fund è un'occasione storica, bisogna recuperare il ritardo", dice il presidente Mastrandrea

L’importanza strategica dell’agricoltura come filiera della vita è stata spesso evocata nel corso dei decenni. Non sempre, però, gli attori istituzionali, ma anche noi imprenditori agricoli, siamo stati capaci di comprendere fino in fondo il valore di questa affermazione e delineare una prospettiva di lungo periodo per un settore che ha sempre dimostrato di saper svolgere il proprio ruolo nell’interesse della collettività.

 

Oggi, in una delle fasi più difficili della nostra storia, l’agricoltura e la filiera alimentare sono tornate centrali. La pandemia ha riscritto la gerarchia delle nostre priorità, ha modificato i consumi e ha messo tutti noi di fronte al fondamentale tema dell’approvvigionamento alimentare, rendendo prezioso ciò che davamo per scontato. Insieme abbiamo dovuto affrontare una situazione nuova, ma il sistema Italia, pur tra difficoltà e sofferenze, ha dimostrato di saper reggere l’urto, con gli agricoltori che hanno dovuto più che mai trasformarsi in imprenditori, plasmando su modalità sempre più innovative e al passo con la velocità del mondo loro approccio al lavoro.

 

Le nuove sfide emerse durante il lockdown ci hanno fatto riflettere sulla necessità di dare razionalità alle produzioni, prestare grande attenzione alla sicurezza dei lavoratori, ridurre gli sprechi della catena alimentare, affidarsi alla ricerca per trovare soluzioni concrete e applicabili per permettere all’agricoltura italiana di stare al passo dei colleghi europei garantendo la qualità dei prodotti che rende famosi i nostri prodotti in tutto il mondo. Noi Giovani di Confagricoltura, con l’SDA dell’Università Bocconi, abbiamo inteso avviare una grande riflessione proprio sul futuro del settore, che ci coinvolge in prima persona, promuovendo un tavolo permanente tra mondo accademico, imprenditoria e istituzioni, con lo scopo di fissare concretamente le linee guida per un percorso pratico verso la sostenibilità economica, ambientale e sociale.

 

In tutte le discussioni pubbliche il 2030 ha rappresentato una deadline naturale per gli obiettivi da raggiungere in maniera graduale. Questo schema, però, si è modificato in corsa. Improvvisamente è arrivata la crisi causata dal Covid-19 a rompere gli equilibri e ad avvicinare la visione di questo traguardo. Le finalità di lungo periodo sono state ritarate con un effetto quasi immediato e i nuovi strumenti europei ci hanno costretto a cimentarci con uno scenario completamente diverso. Oggi ci troviamo a dover ragionare sul periodo di transizione verso la nuova Pac che inizierà con il nuovo anno e sull’anticipo al primo gennaio 2021 dello stanziamento di 8 miliardi per il Recovery Fund a sostegno di “un'agricoltura più resiliente e sostenibile” che possa rispondere ai bisogni e alle sfide di questa nuova era post pandemia.

 

Tutti gli operatori del settore, a partire dai Giovani di Confagricoltura, si stanno chiedendo cosa è giusto fare per non sprecare un’occasione e concentrare risorse e innovazione nella giusta direzione. Ci sono alcune domande che tutti noi ci stiamo ponendo. Quali devono essere le nostre priorità? Quale disponibilità c’è da parte del settore a farsi carico di una reale modernizzazione? L’autosufficienza alimentare è davvero un obiettivo raggiungibile e se sì, quali priorità e investimenti servono? Il confronto è aperto e con l’evento, 2030 - Next Generation Farming, in programma venerdì 27 novembre e organizzato insieme ad Agrilab di SDA Bocconi vogliamo ascoltare le voci dei protagonisti e degli studiosi e tracciare una rotta su delle posizioni ben chiare che consenta all’agricoltura italiana di accelerare velocemente verso il futuro.

 

Ma c’è un altro tema su cui è necessario far risuonare un allarme. Altri Paesi, tra cui la Francia, hanno già presentato le linee guida del piano per far ripartire l'economia e le misure che riguardano il settore agricolo. L’Italia ha bisogno di accelerare sul fronte della programmazione degli investimenti poiché in Italia il bisogno di investimenti in Innovazione è naturalmente sentito soprattutto nelle aziende Under 40. Ci sono non più di 45 giorni per presentare l’impalcatura del piano italiano. Dal 1 gennaio 2021 gli agricoltori italiani potrebbero avere accesso a 1,22 miliardi di euro, ma essendo obbligatorio il cofinanziamento si tratta nei fatti di almeno 2,4 miliardi. Un piano strategico così importante deve essere scritto anche grazie all’ascolto della voce delle generazioni più giovani.

 

Ci sono aree che noi riteniamo prioritarie. Penso all’agricoltura di precisione, alla digitalizzazione, ai nuovi strumenti finanziari, al rinnovamento di macchinari e strumenti produttivi, a un passo avanti negli equilibri di mercato (internazionalizzazione, e-commerce), alle energie rinnovabili e al ruolo fondamentale che ha l’agricoltura in questo campo, economia circolare e bio-economia. Senza dimenticare l’ottimizzazione del sistema infrastrutturale, essenziale per garantire competitività alle imprese agricole. Bisogna accelerare e percorrere con decisione questo sentiero, sfruttando fino in fondo questa occasione. E comprendere che l’Italia, terza forza agricola europea, e i suoi imprenditori agricoli, in particolare i giovani, e con loro tutto l’indotto hanno bisogno di certezze per poter competere e crescere sul mercato”.

 


Francesco Mastrandrea è il presidente di Giovani di Confagricoltura - Anga

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