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Mercati cauti in attesa dell'inflazione dell'area euro

Mariarosaria Marchesano

Giornata cruciale per i dati macro in Europa e Stati Uniti. Il dato sui prezzi al consumo sarà decisivo per decidere le future mosse di politica monetaria della Bce. Unipol Banca e Bper verso un'aggregazione?

Milano. Borse europee caute in avvio in una giornata cruciale per i dati macro. In Europa verranno annunciati il dato sull'inflazione preliminare di gennaio (la previsione è 1,4 per cento) oltre agli indici Pmi sull'attività manifatturiera (stima a 50,5 punti), mentre negli Usa è attesa la variazione del mercato del lavoro (gli economisti stimano un aumento dei posti nattorno a 165.000 unità e un tasso di disoccupazione stabile al 3,9 per cento). Il livello tendenziale dell'inflazione è particolarmente importante perché consentirà di stimare lo scostamento dal target (2 per cento) che la Bce considera la soglia strategica per valutare le future mosse di politica monetaria.

  

Ieri, intanto, la delegazione commerciale cinese presente a Washington e guidata dal vice premier, Liu He, ha proposto agli Stati Uniti un incontro tra i presidenti Donald Trump e Xi Jiping il mese prossimo, in Cina, per discutere sul commercio internazionale. Su Twitter il presidente Usa ha precisato che "non sarà stipulato nessun accordo fino a quando il presidente Xi ed io non ci incontreremo nel prossimo futuro per discutere e concordare sulle problematiche più difficili". In Cina, intanto, è emerso che l'attività manifatturiera ha ancora rallentato il passo: l'indice Caixin  è sceso, infatti, sui minimi da circa tre anni. 

    

Sulle prime battute Milano, Madrid, Parigi Francoforte oscillano intorno alla parità o poco sopra, mentre Londra è in leggero progresso. Lo spread si attesta in area 244 punti. A Piazza Affari Ferrari continua a salire, dopo la volata della vigilia dell'11 per cento, innescata dai conti del 2018 e dalle dichiarazioni dell'ad, Louis Camilleri, che ha parlato di un possibile rialzo degli obiettivi per il 2020. Della galassia Agnelli vanno bene anche le Fca, le Exor e le Cnh, mentre sono ancora deboli le azioni della Juventus, dopo che la squadra è stata eliminata dall'Atalanta nella Coppa Italia. Gli occhi del mercato rimangono puntati anche su Telecom, all'indomani della notizia che il fondo Elliott ha incrementato la propria quota al 9,4 per cento dal precedente 8,8 per cento, ma dopo il balzo di ieri oggi il titolo è in flessione: gli investitori rimangono cauti, nell'attesa di novità sul futuro della compagnia.  Le banche sono deboli, con Bper che dopo il calo della vigilia arretra. Secondo indiscrezioni di stampa si stringono i tempi per un'aggregazione dell'istituto con Unipol Banca, operazione che dovrebbe essere sul tavolo del cda della banca emiliana il prossimo giovedì. Fuori dal paniere principale, sono gettonati i titoli della Lazio, dopo che la squadra di calcio ai rigori ha sconfitto l'Inter per la Coppa Italia. Infine, spicca la performance di Diasorin, dopo che la società ha ottenuto la certificazione dalla Food and Drug Administation per la vendita nel mercato statunitense del test Liaison della Calprotectina e poco mossa Leonardo dopo avere concluso l'acquisizione di Vitrociset

   

Sul listino di Francoforte si evidenzia il caso Deustche Bank, che ha chiuso il 2018 per la prima volta da quattro anni (lo scorso esercizio la perdita è stata di 735 milioni) ma l'ultima trimestrale ha deluso le attese del mercato e gli investitori hanno scatenato un sell off sul titolo. Secondo Michael Hewson, capo analista di CMC Markets, a provocare l'ondata ribassista sono anche le indiscrezioni secondo cui gli alti dirigenti della Deutsche Bank temono che stiano finendo le loro opzioni nei tentativi di ripristinare la redditività della banca in difficoltà e potrebbero essere costretti a considerare una fusione con Commerzbank entro la metà di quest'anno se tutte le altre misure fallissero.

    

Sul fronte dei cambi, l'euro è stabile in area 1,1449 (1,1452 ieri). Vale inoltre 124,7 yen, mentre il dollaro-yen è pari a 108,9. Il petrolio naviga sui valori di ieri: il wti, contratto con consegna ad aprile, passa di mano a 54 dollari al barile.