Richard Thaler (foto LaPresse)

Le spinte gentili con cui il Nobel Thaler vuole annullare coscienza e libertà

Giuliano Ferrara

In teoria "Nudge" è una bella parola, evangelica. Peccato che il premio Nobel per l'economia ne abbia stravolto il significato

Quando volevo combattere la mia obesità, perché c’è sempre un’età in cui si è molto stupidi, una volta che avevo sfiorato l’emergenza, a New York fui convinto da un medico delle dive, uno bravo ma anche pazzo che mi sottopose a un inutile digiuno controllato di quasi un mese, con tanto di polverine, a recarmi nello studio di un medico behaviorista o comportamentista. Lo studio era dalle parti di Park Avenue, la parcella 500 dollari, che vent’anni fa o venticinque non era male. Il comportamentista mi rivolse uno sguardo clinico, accennò qualcosa, chiamò la segretaria e la pregò di mettere in funzione un registratore. Poi mi domandò che cosa mi piacesse mangiare, e io ingenuo gli risposi: pizza, pane, pasta, salame, bacon, formaggio, uova, bistecche eccetera. D’altra parte era inutile esercitare la fantasia, un precedente clinico milanese mi aveva estorto anni prima analoga parcella e alla fine di una visita aveva diagnosticato una cosa che sapevo abbastanza bene prima di entrare da lui: lei è polifagico. Comunque, finito l’elenco, il comportamentista di New York azionò il registratore e mi disse di ripetere con lui una filastrocca: “My name is Giuliano, and I decide I will never more eat this stuff: no more pizza, no more pane, no more pasta, no more salami, no more bacon, no more cheese, no more eggs, no more steak”. Finita la tiritera, il comportamentista mi congedò raccomandandosi di ripetere, con l’ausilio del materiale registrato che la segretaria mi avrebbe consegnato, cinque volte al giorno la solfa rinunciataria. Non se ne fece nulla, come potete immaginare rammentando la mia figura, la mia esigua sveltesse.

 

Ora hanno comminato un premio Nobel (ma che buona idea avemmo di collegare sempre il superpremio dell’Accademia di Svezia al verbo più sinistro che ci sia) a un comportamentista, Richard Thaler, un accademico, e se è per questo anche attore in un film con Selena Gomez, che ha inventato la Nudge Theory, la teoria del pungolo. Scrivi sul pacchetto di sigarette che fumare fa venire il cancro, molti diversi cancri, eccetera, magari associa alle scritte immagini terrificanti, e vedrai che in molti smetteranno di fumare. Introduci princìpi e metodi dell’economia comportamentista nel testo delle lettere di richiamo fiscale, e vedrai che molta gente pagherà le tasse fra coloro che fino a ora evitavano. Stabilisci il default arrangement per la donazione degli organi, cioè che tu li doni, e se non vuoi donarli devi scriverlo esplicitamente, opt out, e vedrai quanti organi saranno trasferiti da cadaveri a cui non sono più utili a malati che ne hanno necessità. Nei supermercati guarda di attirare l’attenzione dei consumatori su prodotti ecocompatibili, e vedrai che successo commerciale l’ecovendita, bio bio bio.

 

Nudge, pungolo, è una bella parola evangelica, e in quel libro che ti invita a non recalcitrare al pungolo si intende liberare nella fede la coscienza personale e poi, estote parati, metterti in condizione di guadagnarti la salvezza eterna. Il nudge di Thaler e dei suoi colleghi è invece un modo di sopprimere la coscienza e la libertà individuale, anche solo come presupposto della scelta, perché un certo Watson, elementare, aveva scoperto all’inizio del secolo scorso che i comportamenti umani sono spesso imprevedibili e irrazionali, e su quelli bisogna fattualmente influire, magari con un registratore o un avviso commerciale sublimato in scienza esatta, altro che l’appello alla coscienza libera e razionale. Va bene. E’ roba forte, filosofica, se ne è discusso molto ad alto livello per cent’anni, tra amanti della sapienza e sociologi e psicologi, d’accordo, ma il tutto alla fine ha il sapore di una truffa piuttosto elegante, sofisticata. 

   

Infatti Thaler, che ha tutta l’aria di un gaudente che non si prende troppo sul serio, ha indicato nel Bernie Madoff dei Ponzi Scheme che hanno illuso e impoverito nel loro comportamento un sacco di risparmiatori e investitori, lo reca il Guardian, un mentore della disciplina. E ha aggiunto, da uomo di spirito, che spenderà i soldi del premio “nel modo più irrazionale possibile”.

 

Che lo stato debba proteggere i cittadini, ma senza impicciarsi troppo e angustiare le loro vite, mi sembra ovvio e cosa giusta. Che debba proteggerli anche contro loro stessi, in certi casi, è sensato. Che debba fare poco affidamento sulla libertà della coscienza vigile, razionale, è anche questo un possibile requisito tecnico di certe soluzioni che possono rivelarsi necessarie. Non è che non sappiano, gli amici dello stato, come si fa a distruggere e riciclare i rifiuti oppure come si potrebbe fare a ridurre gli imballaggi e le plastiche e gli altri materiali candidati a essere scarti ingombranti e perniciosi, è che preferiscono con la raccolta differenziata, quella selettiva dura e pura, quella che ti educa a essere un bravo ometto di casa e di cortile, quella che ti sopprime la voglia di vivere tra polistiroli, tappi, pere, mele e tele, preferiscono prevedere e orientare i tuoi comportamenti e ridurti allo stato di suddito demente. Ci penseranno poi loro a spendere nel modo più irrazionale possibile il frutto delle tasse raccolte con l’aiuto di Thaler. Il quale, tra l’altro, fu consigliere di David Cameron, non so se mi spiego. E a me, consigliere del Cav., che premio devono dare?

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  • Giuliano Ferrara Fondatore
  • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.