Il rapporto Bei 2016 dice che l'Italia investe più di tutti in Europa

Redazione

La Banca europea per gli investimenti evidenzia come 4 aziende su 5 abbiano investito nell'anno passato, anche se il 9 per cento lamenta difficoltà ad ottenere finanziamenti

In Italia 4 aziende su 5 (l'84 per cento delle imprese) hanno realizzato investimenti nel 2016, un dato superiore alla media Ue, anche se il 9 per cento lamenta difficoltà ad ottenere finanziamenti, la percentuale più alta dell'insieme degli stati membri (che si attesta al 5 per cento). È quanto si legge nel rapporto Bei 2016, condotto su scala europea con il coinvolgimento di oltre 12.500 imprese, che evidenzia anche come il 12 per cento delle imprese ritenga di avere investito troppo poco nello scorso triennio, mentre solo il 3 per cento sia convinto di aver investito troppo. 

 

Il 45 per cento delle attività di investimento da parte di imprese in Italia è destinato a macchine e impianti, seguito da investimenti in terreni, edifici commerciali e infrastrutture (14 per cento) e software, dati, IT e siti web (13 per cento). Il contesto politico e normativo è considerato un ostacolo all'attuazione degli investimenti programmati durante l'esercizio in corso in Italia. Le principali barriere strutturali agli investimenti nel lungo periodo sono, secondo le aziende in Italia, l'incertezza che incombe sul futuro, i regolamenti del mercato del lavoro, quelli relativi alle attività commerciali e la disponibilità di finanziamenti. "Dalla nuova indagine emerge che la ripresa degli investimenti - seppur lenta e debole - è trainata proprio dalle imprese", ha sottolineato il vicepresidente Bei, Dario Scannapieco. "Nonostante il clima di incertezza, alcune difficoltà di accesso al credito e gli impedimenti regolamentari, le imprese sia in Italia sia in Europa hanno ripreso a investire. La propensione ad assumere rischi da parte delle banche italiane rimane prudente, nonostante gli stimoli della politica monetaria fortemente espansiva" aggiunge Scannapieco. "Abbiamo gli strumenti, possiamo assumere più rischio, vogliamo più imprese che bussino alla nostra porta, sempre però con progetti di qualità".

“Gli investimenti sono il nodo in cui si legano insieme domanda e offerta, congiuntura e struttura”, ha sottolineato il vicedirettore generale della Banca d'Italia, Luigi Federico Signorini. “In un Paese come l'Italia, dove aggredire il debito pubblico è fondamentale, ancora più che altrove è importante la qualità della spesa pubblica e dell'intervento pubblico in generale a favore degli investimenti”, ha concluso Signorini che ricorda come Signorini tagliare il debito sia "un obiettivo fondamentale, perciò in Italia più che altrove è necessario assicurare la qualità della spesa pubblica e la qualità dell'investimenti pubblici".

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