Trasformazione delle banche popolari in spa, brusco stop del Consiglio di stato

Redazione

La circolare della Banca d'Italia presenta “profili di non manifesta infondatezza” di legittimità costituzionale

Il Consiglio di stato ha sospeso in via cautelare la circolare della Banca d'Italia che contiene le misure attuative per la trasformazione della banche popolari in spa. La riforma per gli istituti bancari è stata varata dal governo nel 2015. Il Consiglio di stato ha anche rinviato a una prossima camera di consiglio la trattazione nel merito della questione, dopo che la Corte costituzionale si sarà pronunciata sulla legittimità della riforma stessa.

Sulla limitazione del diritto di recesso per i soci, secondo il Consiglio di stato la circolare della Banca d'Italia sulla trasformazione delle popolari in spa presenta “profili di non manifesta infondatezza” di legittimità costituzionale e “appare affetta da vizi derivati nella parte in cui disciplina l'esclusione del diritto al rimborso”. Peraltro “i provvedimenti impugnati e la disciplina legislativa sulla cui base sono stati adottati incidono direttamente su prerogative relative allo status di socio della banca popolare, presentando così profili di immediata lesività”.

Fausto Capelli, uno degli avvocati che ha presentato il ricorso, spiega all'Adnkronos che il Consiglio di stato lo “ha accolto parzialmente. La soluzione migliore adesso è rinviare le due assemblee che ancora mancano per la trasformazione in spa di Popolare di Bari e Popolare di Sondrio. Dobbiamo aspettare la Corte costituzionale per avere certezze sul diritto di recesso e per dire ai soci come comportarsi”.

Lo stop ha avuto immediate ripercussioni in borsa. Ubi cede il 4,48 per cento, Banca popolare di Milano e Banco Popolare l’1,8 per cento. In controtendenza Creval, che fa segnare un più 1,3 per cento. L’ultima delle popolari a deliberare la trasformazione è stata Bper lo scorso fine settimana (-1,7 per cento). La Popolare di Sondrio, che fra due settimane riunirà l’assemblea per deliberare la trasformazione in spa, perde l’1,3 per cento.