Meglio comunicare che spargere panico

John Raymond
Sdoganato l’intervento pubblico per risolvere (o tamponare) le crisi bancarie? Paradossi liberisti, vaccino anti bail-in, soluzione americana. Girotondo di idee.

Il problema di un intervento non coordinato come quello a cui stiamo assistendo è che si infligge un colpo alla fiducia nelle banche. Che è esattamente quello che si vuole evitare. E’ molto importante in questi casi avere una tempistica precisa di azione. Cosa che non c’è stata assolutamente. La Commissione europea sembra avere comunicato unilateralmente le discussioni intercorse con l’esecutivo italiano domenica 24 giugno. La Banca centrale europea ha comunicato con una lettera le richieste sulla riduzione dei crediti deteriorati al Monte dei Paschi prima della pubblicazione degli stress test, attesi a fine luglio.

 

La stessa Mps ha dato comunicazioni non chiarissime al mercato. Il rischio maggiore è di creare confusione. Come e stata calcolata quella cifra di 40 miliardi di capitale? Si crea in sostanza l’effetto opposto a quello desiderato quando non si garantisce una comunicazione cristallina ai mercati. Il processo di creazione della bad bank in Spagna era stato gestito in modo chiaro. E’ necessaria molta attenzione anche se si riuscisse a evitare il bail-in per il Monte dei Paschi, ad esempio, con un intervento pubblico perché a quel punto non sarebbe scontato scongiurare la reazione dei mercati che potrebbe produrre un circolo vizioso: per cui il rischio bancario si trasferisce di riflesso allo stato generando un rischio sovrano.

 

John Raymond, CreditSights, analista banche europee

 

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