L'Italexit bancaria è un gioco delicato

Paul Donovan
Sdoganato l’intervento pubblico per risolvere (o tamponare) le crisi bancarie? Paradossi liberisti, vaccino anti bail-in, soluzione americana. Girotondo di idee.

In ogni moderna economia capitalistica la fornitura di credito (e in senso più ampio la performance del settore bancario) è fondamentale per la crescita economica. E’ praticamente impossibile avere un trend normale di crescita economica se il credito cresce più lentamente. Al momento il sistema bancario italiano non è in grado di fornire un livello di crescita del credito tale da permettere all’economia di funzionare a un livello sostenuto di attività. La complicazione per l’Italia è di certo l’unione monetaria nella quale l’Italia opera. Molti economisti sostengono che affinché l’euro funzioni in modo efficace nel lungo termine ci sia bisogno di una Unione bancaria e un certo grado di trasferimento fiscale o una confederazione fiscale.

 

Non sembra questo il caso al momento, e quindi emerge dal parere della maggior parte degli economisti che l’euro non funziona in senso economico. Fornendo assistenza alle banche domestiche, il governo italiano può aiutare ad alleviare il problema di una crescita lenta del credito. In ogni caso, nel lungo termine è importante che qualsiasi assistenza in termini di aiuti di bilancio sia accompagnata da tentativo di rimediare alle cause sottostanti ai problemi delle banche – altrimenti sarebbe una soluzione del tutto temporanea. Uscire dall’Unione europea è un passo significativo, e avrebbe in generale un impatto negativo nel breve termine. Uscire dall’euro ha un costo aggiuntivo molto significativo. Per arrivare a un simile risultato il costo per le banche derivante dal rimanere nell’Ue deve superare di molto quello probabile di un’uscita dall’Europa e dall’euro.

 

Paul Donovan, Ubs Investment research

 

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