C'è un bel guaio bancario a Brema

Alberto Brambilla
La crisi del commercio navale affossa la Bremer Landesbanken e la banca madre Norddeusche Landesbank è costretta a salvarla comprandola

Roma. La malconcia banca locale tedesca Bremer Landesbanken ha bisogno di capitali freschi per 500 milioni di euro per sopravvivere, riporta in esclusiva Handelsblatt. Precedenti stime riferivano della necessità di nuova finanza per 700 milioni di euro. (Nota: inizialmente il quotidiano finanziario tedesco, nell'edizione globale, scriveva 500 miliardi – billion –; poi si è corretto ma è stato anche per la cifra molto superiore ai rumor che abbiamo cominciato a scrivere questo articolo. Continuiamo).

 

Bremer Landesbanken, una banca pubblica della città-stato di Brema, nel nord della Germania, è andata in sofferenza a causa di pesanti svalutazioni sui prestiti nel settore del commercio marittimo. All’interno della Banca centrale europea c’era preoccupazione per la situazione di Bremen Landesbank che avrebbe dovuto, scriveva Reuters, irrobustire il capitale al fine di moderare gli effetti della crisi dello shipping. La Germania è stato uno dei principali centri della logistica mondiale prima della crisi del 2008. Cinque banche legate all’industria del commercio marittimo devono tuttora digerire 80 miliardi di euro incagliati nel settore.

 

Bremer è una controllata di Norddeusche Landesbank (NordLB) che è una delle nove banche regionali tedesche che sono sopravvissute alla crisi; quattro ci sono riuscite grazie soltanto a denaro pubblico. NordLB non aveva richiesto aiuti diretti ma nel 2010 aveva accettato un prestito contro interessi (medium-term note) da parte dello stato della Bassa Sassonia dove ha sede.

 

“Il requisito di capitale di Bremen Landesbanken s’aggira tra i 400 milioni e i 500 milioni”, ha detto Peter-Jürgen Schneider, capo del consiglio di sorveglianza non esecutivo di NordLB. Schneider ha anche detto, come già riportato dal Financial Times, che Bremen potrà sopravvivere solo se rientrerà NordLB ne prenderà il pieno controllo e quindi ha proposto alla città-stato di Brema una somma indicativa per l'acquisto del 41 per cento dell’istituto finito in difficoltà. Schenider, che è anche ministro delle Finanze del Land della Bassa Sassonia, ha detto che successivamente al take-over le maestranze che arrivano a 1.000 dipendenti verranno probabilmente tagliate del 10 per cento.

 

Il settimanale tedesco Focus stimava, riferendo di discussioni a livello politico, la necessità di ricapitalizzare per almeno 700 milioni.

Di più su questi argomenti:
  • Alberto Brambilla
  • Nato a Milano il 27 settembre 1985, ha iniziato a scrivere vent'anni dopo durante gli studi di Scienze politiche. Smettere è impensabile. Una parentesi di libri, arte e politica locale con i primi post online. Poi, la passione per l'economia e gli intrecci - non sempre scontati - con la società, al limite della "freak economy". Prima di diventare praticante al Foglio nell'autunno 2012, dopo una collaborazione durata due anni, ha lavorato con Class Cnbc, Il Riformista, l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e il settimanale d'inchiesta L'Espresso. Ha vinto il premio giornalistico State Street Institutional Press Awards 2013 come giornalista dell'anno nella categoria "giovani talenti" con un'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena.