Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan (foto La Presse)

Padoan svela il piano per frustare il risparmio. Qui tutto ciò che il Foglio ha anticipato

Redazione
Il ministro dell’Economia, in una intervista al Corriere della Sera, annuncia un decreto legge prossimo venturo “per favorire crescita e competitività delle piccole e medie imprese”. Il piatto forte sarà un alleggerimento della tassazione sulle vituperate “rendite finanziarie”. Il Foglio ne aveva scritto a marzo

“Un decreto legge per favorire la crescita e la competitività delle piccole e medie imprese. Il provvedimento verrà varato dal governo 'nelle prossime settimane'”, annuncia al Corriere della Sera il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in una intervista pubblicata questa mattina in prima pagina. Si legge poi sul quotidiano di Via Solferino: “Servirà, tra l’altro, a ‘incentivare gli investimenti di lungo termine nelle pmi” con una “esenzione fiscale sui rendimenti’. Obiettivo: convogliare il risparmio delle famiglie italiane verso l’ossatura della struttura produttiva del nostro paese, la rete di piccole e medie imprese che hanno bisogno di ricapitalizzarsi per fare il salto di dimensione (in Italia il 95% delle aziende ha meno di 10 addetti, dati Istat) e conquistare i mercati esteri. Secondo le stime dei tecnici, con l’aliquota zero sui rendimenti degli investimenti nelle pmi, realizzati attraverso prodotti specializzati come i piani di risparmio a lungo termine, si potrebbero far affluire a queste imprese una decina di miliardi di euro all’anno, con ricadute positive sul Prodotto interno lordo”.

 

Chiede in particolare il giornalista Enrico Marro: “Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha annunciato a breve un provvedimento di legge per la competitività. Ci può anticipare qualcosa?”. La risposta di Padoan è la seguente: “Si tratterà di un pacchetto articolato con diverse misure. Una di queste serve a convogliare il risparmio privato verso le piccole e medie imprese, che hanno bisogno di aumentare la loro dotazione di capitale per fare ricerca e investimenti. Dalle nostre analisi si potrebbe arrivare ad attivare risorse private fino a 10 miliardi l’anno. Pensiamo di portare questo decreto legge in Consiglio dei ministri tra qualche settimana. L’idea è quella di dare una esenzione fiscale ai privati che investono in strumenti di risparmio a lungo termine specializzati nel finanziare l’economia reale”.

 

Questa misura sviluppista è stata anticipata dal Foglio lo scorso marzo. Ecco cosa scrivevamo in particolare: “Secondo la ricostruzione del Foglio, (…) al ministero dell’Economia è in via di perfezionamento un piano per fornire ‘un significativo incentivo fiscale – recitano le bozze consultate – finalizzato a canalizzare il risparmio delle famiglie verso gli investimenti produttivi in modo stabile e duraturo, facilitando la crescita del sistema imprenditoriale italiano’. L’idea è stata discussa in via preliminare dal gruppo “Finanza per la crescita”, un coordinamento che fu avviato nell’aprile 2014 tra ministero dell’Economia, ministero dellhttps://back.ilfoglio.it/#/redazione/articoli/new/o Sviluppo economico e Banca d’Italia, e che nel 2015 diede i natali al credito d’imposta per l’innovazione e la ricerca e alla patent box per defiscalizzare marchi e brevetti. Il gruppo di lavoro, che si è riunito anche la scorsa settimana, sta compiendo studi di fattibilità sulla nuova misura, dopo essersi consultato con Assogestioni (l’associazione italiana del Risparmio gestito che rappresenta le Sgr) e altri operatori privati. In sintesi, si tratterebbe di dare il via a un’esenzione d’imposta per ‘i redditi di capitale e per i redditi diversi di natura finanziaria percepiti dalle persone fisiche al di fuori dell’impresa quando investono nel lungo termine’”.

 

Qui potete leggere l’articolo del Foglio in versione integrale: “Padoan ha in mente una frustata al risparmio per aiutare le imprese

 

Qui un altro approfondimento sulle previsioni del ministero dell’Economia quanto agli effetti della misura: “Il piano Padoan per svegliare il risparmio a favore delle medie imprese. La carica dei 200mila

 

Qui infine un commento del tributarista Dario Stevanato: “Perché è saggio smettere di tartassare le vituperate rendite finanziarie

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