La Commissione Ue autorizza il Tap, un segnale alla Russia e al suo Poseidon

Gabriele Moccia
L'Europa risponde ai piani energetici di Putin che convergono su Italia e Grecia. Ora è plausibile che il consorzio – di cui fa parte anche l'italiana Snam – proceda a passi sostenuti verso il completamento dell'opera.

La Commissione europea ha autorizzato l'accordo tra il governo greco e il consorzio che sta costruendo il Tap (Trans Adriatic Pipeline), il gasdotto che dovrebbe collegare il gas azero, via Turchia, Grecia e Albania, all'Italia. Secondo Bruxelles i contenuti dell'accordo rispettano le regole sugli aiuti di stato e contribuiranno a migliorare la sicurezza e la differenziazione dell'approvvigionamento energetico dell'Ue, senza distorcere la concorrenza nel mercato interno.

 

La decisione fa cadere l'ultimo nodo giuridico che impediva il definitivo via libera allo sblocco di una serie di investimenti privati (qui sta il punto del parere emesso dalla Commissione) di diversi miliardi in Grecia, come ha sottolineato anche il Commissario Ue alla concorrenza, Margrethe Vestager. Ora è plausibile che il consorzio del Tap – di cui fa parte anche l'italiana Snam – proceda a passi sostenuti verso il completamento dell'opera. Solo qualche giorno fa era arrivata sul Tap una importante investitura politica.

 



 

In occasione della seconda riunione ministeriale del Corridoio Sud per l'energia, tenutasi a Baku, sia l'Alto rappresentante Ue per la politica estera e sicurezza, Federica Mogherini, sia il Commissario europeo per l'energia, lo slovacco Maros Sefcovic, avevano ribadito l'importanza degli accordi intergovernativi per l'integrazione energetica sui progetti del gas, vedi per l'appunto il Tap e il Tanap, l'altro gasdotto che partendo dai giacimenti di Shah Deniz in Azerbaigian arriva in Turchia. Dalla dichiarazione finale dei ministri presenti a Baku era poi emerso un ruolo chiave della Gran Bretagna con il "continuo supporto" degli Usa, forse un segnale tendente a ribadire la necessità di garantire una cornice strategica alternativa ai progetti che la Russia sta portando avanti sullo stesso quadrante. Mosca sta infatti spingendo per lo sviluppo di un nuovo tracciato che dovrebbe collegare la Russia all'Italia, passando per la Bulgaria e la Grecia: il progetto Poseidon, sul quale la settimana scorsa la società russa Gazprom, la francese Edison e la compagnia statale greca Depa hanno firmato un Memorandum a Roma. Tornato dall'Italia, lo stesso Ceo di Gazprom, Alexei Miller, in un colloquio riservato con il presidente russo Putin (riportato dalle agenzie di stampa) avrebbe confermato il sostegno del governo italiano e greco al progetto Poseidon. Sostegno smentito sul Foglio dal portavoce del Ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi.

 

[**Video_box_2**]L'amministrazione Obama segue con attenzione l'intera vicenda. Agli incontri azeri sul Corridoio Sud non è passata inosservata la presenza di Amos Hochstein, Inviato speciale Usa per gli affari energetici internazionali. Come riportato da Bloomberg, Hochstein è tornato nuovamente a criticare i progetti di espansione del Cremlino. "L'Europa non ha bisogno di un altro nuovo mega progetto che costa decine di miliardi di dollari che semplicemente porta lo stesso gas dallo stesso giacimento russo agli stessi consumatori europei", ha detto l'Inviato americano, che ha poi aggiunto "Un nuovo collegamento meridionale attraverso la Grecia e l'Italia è considerato dalla Russia un progetto politico con obiettivi politici, progetti che hanno un discutibile valore economico, specialmente in queste condizioni di mercato". Hochstein, del resto, nei mesi scorsi si era recato più volte ad Atene per discutere con il governo Tsipras del riallineamento dei rapporti tra Mosca e Atene, addirittura minacciando ritorsioni sul versante del sostegno economico di Washington alla crisi del debito greco.

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