Foto Ap, via LaPresse

Di cosa parlare a cena stasera

L'Ue è riuscita a mettere d'accordo anche i paesi recalcitranti al Mercosur

Giuseppe De Filippi

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Mentre tutti chiudono le frontiere l’Ue riesce a mettere d’accordo anche i paesi recalcitranti (il principale era la Francia) e ad avviare una grande piattaforma favorevole agli scambi commerciali con il gruppo di paesi dell’America meridionale e centrale riuniti del Mercosur e con il Messico, che geograficamente appartiene all’America del nord e che è (o era) inserito nell’accordo Nafta, cioè il meccanismo di libero scambio con Stati Uniti e Canada, sottoposto però alla continua e pressante azione contraria di Donald Trump. Con il Canada, va ricordato, c’è già un forte accordo europeo.

Ripeschiamo un documento di Confindustria da cui si vede che il cuore dell’accordo è proprio nel commercio di prodotti industriali. Mentre l’agricoltura è stata a lungo il capitolo più difficile dell’accordo e continuerà ad avere strascichi pesanti sulla gestione di questa grande intesa commerciale.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Diversi toni dalle parti di Pechino, con il vertice guidato da Xi Jinping (la Cina è di gran lunga la potenza dominante del gruppone) e diretto non si sa dove, se non verso una specie di tardo terzomondismo risvegliato dall’ineffabile e insensata presidenza americana e dalla ancora debole organizzazione politica europea. Una piccola riflessione aggiuntiva può darci però meglio il senso del limite dell’operazione in corso a Pechino. Le maggiori economie asiatiche, escludendo la Cina, sono il Giappone, la Corea del Sud e Taiwan, e sono ben lontane dalla logica e dalla retorica del vertice degli autocrati (e degli ammiratori degli autocrati, come Robert Fico). Una postilla: Corea del Sud e Giappone sono due casi di esperimenti riusciti di esportazione della democrazia e dell’economia di mercato (e sono entrambi paesi in cui le regole economiche e politiche sono state fissate con l’intervento americano, di quando gli Stati Uniti si erano fatti carico di stabilizzare altri paesi e creare le condizioni per la loro crescita). E per questa ragione danno prova di ben maggiore stabilità politica e capacità di creare sviluppo.

 

Cosa vogliono ora gli Stati Uniti? Non si capisce e questo è un dramma.

 

Fatto #2

Non si incontreranno, almeno non si incontreranno in buona salute.

 

Fatto #3

Però l’Europa non sa dove andare e non attrae investimenti, dice il presidente di Confindustria Emanuele Orsini.

 

Oggi in pillole