Lo scontro tra giudici e governi sui migranti non riguarda solo l'Italia

Per leggere la versione senza paywall, iscriviti alla newsletter "Di cosa parlare stasera a cena" a questo link: è gratis!

Il contenzioso o meglio la differenza di vedute sulle regole per i migranti tra governo e giurisdizione europea e tra governo e giudici nazionali non è una prerogativa italiana. Da mesi tutti i governi europei, a cominciare da quello tedesco, e il governo di Londra sono in contrasto con le corti giudiziarie, soprattutto sui criteri di rimpatrio. Il governo italiano lo ricorda anche alle opposizioni. E comunque il cambio di orientamento delle politiche migratorie è ormai diffuso in tutta Europa, senza sostanziali differenze in base ai vari governi.

E va dato atto a Giorgia Meloni di una gestione attiva e politica della questione e non declamatoria e propagandistica come avveniva con Matteo Salvini.

I commenti dall'opposizione.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

C'è una persona per ora sconosciuta nel video con le ultime di Jeffrey Epstein 

Gli aiuti francesi a Gaza (ben propagandati) 

Fatto #2

Gli italiani nel carcere circondato da alligatori (orgoglio di Trump) 

Fatto #3

Il mercato del lavoro americano frena, ma ci vuole tempo prima che diventi un problema per Trump

Oggi in pillole

• Gli attacchi russi continui contro i civili ucraini (sono anche un segno della debolezza della campagna militare del Cremlino) 
• Qualche conto sugli effetti dei dazi per le famiglie 
• Giurisdizioni europee in conflitto con quelle nazionali (o settoriali) anche nel calcio, stavolta con qualche ragione
• Aspettare, e molto, per decidere sull'estradizione di Carla Zambelli 
• La costosa sala da ballo alla Casa Bianca 
• Le vespe radioattive