Le raccomandazioni della Commissione Ue all'Italia

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I conti pubblici e cosa bisogna fare secondo la Commissione europea. Per l’Italia c’è l’atteso richiamo, ma non più la dicitura “eccessivo” per il deficit. Come sempre la Commissione ragiona sulle prospettive, in base agli sviluppi possibili, sia della crescita sia della spesa e delle entrate. E per l’Italia questo comporta anche alcune raccomandazioni aggiuntive, concentrate su produttività del lavoro ed efficienza dello stato.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Diventa quasi più interessante il richiamo alla Francia perché in piena campagna elettorale sprint arriva la pesante richiesta europea per un’azione tempestiva sui conti pubblici da parte del (nuovo) governo. Una condizione che già complica molto le cose ai prossimi vincitori. E parla di economia, cercando di essere credibile, anche il leader dello schieramento di destra.

Fatto #2

Solidarietà e coesione interna e l’Ue sarà più forte, dice Sergio Mattarella (con qualche riferimento anche alle trattative sulle nomine ai vertici delle istituzioni europee.

Fatto #3

Approvata nella notte la riforma sulla distribuzione di risorse e poteri tra regioni e poi disapprovata, già questa mattina, da due presidenti di regione di Fi come Roberto Occhiuto e Vito Bardi.

Oggi in pillole

• Il ministero dell’Economia non vede l’ora di chiudere la faccenda Ita Lufthansa.

• Le vicende strettamente grilline ci interessano ma non troppo. Diventano meritevoli delle chiacchiere a cena se, come ora, si intrecciano con i rapporti tra partiti del campo più o meno largo.

• Il fiore che puzza moltissimo.