Di cosa parlare stasera a cena

I candidati politicamente nudi delle elezioni in Sardegna

Giuseppe De Filippi

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La politica sarda è semplice e complicata insieme, sperimenta una certa capacità di alternanza e riesce ad arricchire gli schieramenti nazionali con forti connotazioni locali e con la concorrenza del mutevole Partito sardo d’azione. Gira attorno alle stesse questioni da anni, senza offrire molte soluzioni. Va affrontata con molta cautela, specialmente se se ne vuole fare un caso sulla scena nazionale.

I leader della maggioranza si faranno vedere assieme in Sardegna, come i capi dell’opposizione. Per il centrodestra è maggiore il rischio di avere da recriminare qualche ora dopo la chiusura delle urne, a causa dello svantaggio di immagine inevitabile per chi ha il presidente uscente. E già la corsa alla regione è stata organizzata male, con la resistenza dei leghisti attorno alla candidatura di Christian Solinas e la successiva sostituzione del nome dell’uscente con quello del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu. È un’elezione senza un forte motivo di coinvolgimento degli elettori. Nulla appassiona nella politica sarda e non ci sono, anche con i leader di maggioranza a comiziare insieme, fattori nazionali a muovere le cose. Il voto non è sentito come test sul governo, la cui solidità, grazie alla tenuta del gradimento di Giorgia Meloni, non è messa in discussione. E questo diventa, paradossalmente, causa di debolezza del candidato del centrodestra alla guida della regione, perché non si trasferisce su di lui lo slancio a difesa e a tutela del melonismo, mentre per Alessandra Todde e il suo campo larghissimo valgono le classiche motivazioni degli anti-governisti. Insomma, Truzzu rischia di essere un buon candidato (ha vinto a Cagliari ed è stimato nella sua area politica) ma privo di spinta aggiuntiva rispetto al proprio discreto curriculum da amministratore. Il match è interessante e significativo come lo sono certe analisi cliniche da fare a stomaco vuoto e in condizioni di massima neutralità delle altre variabili fisiologiche. Ciascun candidato, compreso il neo-centrista Renato Soru, si presenta, come dire, politicamente nudo, cioè ridotto alla propria base di consensi, senza aggiunte sostanziali. E la conta elettorale starà lì a misurare i parametri vitali di ciascun schieramento.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Il tredicesimo pacchetto europeo di sanzioni alla Russia

Fatto #2

Con molta chiarezza da parte di Manfred Weber e con nessuna possibilità residua di soluzione politica al problema europeo che si chiama Viktor Orbàn

Fatto #3

Quanto e perché Donald Trump soffre Nikki Haley

 

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