DI COSA PARLARE STASERA A CENA

Perché revocare i brevetti può essere una scelta rischiosa

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Del disfacimento del Movimento 5 stelle, come lo abbiamo conosciuto in questi anni, non mette neanche conto di parlare (figuriamoci se sprechiamo il tempo delle nostre cene con coprifuoco). È un processo evidente e che avrebbe previsto anche il più improvvisato dei commentatori politici. Ma è il dopo a essere interessante. Perché lo smontaggio del meccanismo casaleggiano, tanto imperativo quanto politicamente ingenuo e quasi candido, lascia una serie di possibili prospettive utilizzabili da chi, ovvero Giuseppe Conte, intende raccogliere un po’ di spoglie del movimento e da chi, ovvero il Pd, con Conte dialoga organicamente. Il sistema anti-politico messo su da Gianroberto Casaleggio non poteva reggere alla politica, perché la negava e negandola ha impedito che il 32 e passa per cento dei voti del 2018 desse vita a un gruppo dirigente, a riferimenti economici e culturali, a una classe di amministratori. Però gli elettori ancora in parte seguono quel simulacro di iniziativa. E Conte ha l’occasione per diventare avvocato non già del popolo ma almeno di una parte di esso. Oggi ha preso l’iniziativa preparando un’azione legale con cui ottenere dalla società di Casaleggio i famosi elenchi degli iscritti al movimento, dicendo che “su questo c’è poco da scherzare, perché questi vincoli di legge sono assistiti da solide tutele civili e penali”. È come quando gli avvocati, prima di passare alle citazioni formali, mandano quelle lettere in cui fanno capire di avere strumenti per ottenere ciò che vogliono i loro clienti. E in questo caso il destinatario viene messo sull’avviso per il portafoglio, con le tutele civili, e riguardo a varie leggi che hanno a che fare con la tenuta di elenchi e l’espressione della rappresentanza politica con possibili implicazioni penali. Il risultato del 2018 è ovviamente fuori dalle possibilità di replica, ma la possibilità per Conte di riuscire a portare in un ambito di spendibilità politica quello che resta di tutti quei voti, con questa iniziativa, si fa più concreta e interessante per la futura tessitura di alleanze.

 

Le tre ''cose'' principali

 

Fatto #1

Sì, sembra coraggioso e generoso Joe Biden sui brevetti dei vaccini, ma l’Ue preferirebbe che risolvesse anche altre questioni, forse più gravi. E intanto attenzione a smontare il sistema di valutazione di mercato della qualità nella ricerca farmaceutica, perché poi, senza più un criterio, non sapremo quali sono le aziende efficienti e innovative. Qui giorni fa guardavamo con fiducia e soddisfazione ai super profitti proprio di Pfizer, perché quei soldi sarebbero stati usati per ricerca di nuove soluzioni a problemi sanitari e avrebbero rafforzato la molto promettente ricerca sui vaccini a mRna. Levando il meccanismo dei brevetti o depotenziandolo, questa speranza affievolisce.

 

Fatto #2 

La corsa a sfilarsi dalla corsa per il Campidoglio, le prime mosse tattiche, da cui guardarsi bene, in quella per il Quirinale.

 

Fatto #3

I pescatori, la Marina inglese e quella francese a litigare nella Manica, perché la Brexit ha fatto riemergere la divergenza sui diritti di pesca. Le navi militari contrapposte non sono state uno spettacolo piacevole, ma, per fortuna, con l’avvio di trattative le minacce di blocco dei porti sono rientrate (temporaneamente).

 

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