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Di cosa parlare stasera a cena

Gli assistenti civici e i dati sul rispetto delle norme anti Covid-19

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Tutti disciplinati (non fissatevi sulle foto affollate), con quel minimo di assembramento inevitabile, creato anche dalla conformazione del nostro territorio.

 

Tutti ironici sulla proposta degli assistenti civici e delle loro pettorine. E mai un po’ di rilassamento, mai qualche minuto senza ironia e aggressività. La proposta ha qualcosa di ingenuo, e vabbè, che fastidio vi daranno queste specie di boy scout in cerca della buona azione quotidiana. Invece si sono letti in giro paralleli con la milizia fascista, con le guardie rosse, con schemi orwelliani. Cose scritte e dette senza un minimo di rispetto per le proporzioni a proposito di persone che presumibilmente aiuteranno anziani in piccolissime incombenze, magari neppure necessarie, osserveranno gli assembramenti, tenendosi però a distanza, sulle spiagge e nei parchi pubblici. Così sembrava una cosa magari un po’ velleitaria e improvvisata, salvo poi mostrare che il livello di improvvisazione era forse eccessivo quando dal ministero dell’interno facevano sapere di essere all’oscuro di tutto e di non essere stati avvertiti del progetto. E’ questo il vero punto debole, non tanto l’idea in sé, che ben gestita poteva anche dare risultati. Ma non si annuncia un piano che coinvolge 60 mila persone e che richiede coordinamento con le forze dell’ordine senza dire neanche una parola al ministro dell’interno. E’ veramente uno scivolone per il ministro Boccia (regioni), promotore degli assistenti civici, anche perché il ministro Lamorgese (interno) non è certo persona polemica o istituzionalmente sgarbata.

 

Mentre Renzi si ritrova con Orfini.

  

Comunque le amministrazioni locali intendono frenare un po’ l’assembramento diffuso, mentre arriva l’App Immuni (a questo punto da scaricare, anche solo per curiosità).

 

Grazie all’Istat, ottimo studio statistico sulle reazioni degli italiani durante la pandemia. Si parlerà molto degli 11,6 lavaggi di mani a testa al giorno. Non ditelo però ad assessori regionali che poi vanno in confusione, con quel 0,6 di lavaggio quotidiano che avanza. Idiozie a parte, sono molto rilevanti le valutazioni, con altissimo tasso di fiducia, sul servizio sanitario nazionale.

 

Il capo della comunicazione di Boris Johnson, Dominic Cummings, prossimo a rispondere tentando di difendere la sua decisione di non rispettare le regole sul lockdown, figuraccia politicamente distruttiva, ma lui intende andare avanti a frequentare Downing Street, forte della protezione e della fiducia del premier. Tuttavia critiche arrivano da parlamentari di opposizione e anche di maggioranza

  

Ma come può restare?

 

E la cena fuorilegge a orari spagnoli e al ristorante italiano del presidente austriaco.

 

Allora facciamo anche meno di 50 cent se ci dite dove le compra il governo così a buon mercato, dicono i big della distribuzione commerciale, per chiudere la noiosa questione delle mascherine.

  

Il presidente della regione Sardegna, Solinas, con la sua insistente fissazione su un fantomatico passaporto sanitario per sbarcare nella sua regione sta cominciando a esagerare con i suoi messaggi non chiari, indisponenti, respingenti. Fa il contrario di ciò che servirebbe, rendendo impossibile la programmazione dei viaggi nell’isola e sta riuscendo a creare problemi anche al rientro dei sardi, tanti dei quali lavorano in altre regioni.

 

Però, attenzione.

 

Il ceto medio regge, e ha retto anche durante anni complicati come quelli tra il 2008 e il 2016. Sono gli estremi, chiamiamoli ricchi e poveri, a peggiorare nelle condizioni relative. Lo mostra uno studio che ha finalmente riportato alla correttezza dei dati il dibattito, politicamente infiammato, sulle disuguaglianze e sulla crisi dei redditi medi. L’autore è tra gli economisti con più esperienza nello studio della distribuzione dei redditi.

 

Per l’acciaio passato ad Arcelor Mittal si direbbe, contianamente, che siamo in fase di interlocuzione e non di scontro definitivo.

 

Salvare tutti e tutto ciò che vola in Europa, a mercato e liberismo ci penseremo dopo.

  

L’Europa per la Vespa. Altro dispetto ai sovranisti: la proprietà intellettuale e commerciale si difende meglio o forse solo grazie alla dimensione comunitaria, cioè facendo pesare l’importanza del più grande mercato mondiale, quello europeo.

 

Altra sentenza costituzionale tedesca che farà parlare.

 

Buoni i fagiolini, parlatene a cena.

 

E no, dai. Formula O, io o un altro.