foto LaPresse

Il nuovo taglio delle stime sulla crescita e l'approvazione della legittima difesa

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

E' arrivato il carico di Standard&Poor's sulle stime della crescita italiana e sempre si balla sullo zero, nel caso dell'agenzia di rating siamo pari a quelle che sembra siano le intenzioni del ministero dell'Economia, quindi 0,1 per cento come crescita del 2019. Per l'agenzia americana significa tagliare ulteriormente le stime per l'Italia che, in tempi già gialloverdi, indicavano comunque uno 0,5 o 0,6 di crescita. Invece si precipita, seguendo uno schema di lettura della situazione che assomiglia a quello del centro studi confindustriale, quindi andando a vedere come tutte le componenti dell'economia stiano rallentando. Attenzione però a un fatto o meglio ad alcune parole. Oggi la terza riga del titolo del Sole 24 Ore diceva "debito fuori controllo", informando sull'analisi del Centro studi Confindustria. Parole, purtroppo, fondate e che ci portano a capire che in questi giorni si sta vivendo la vera svolta verso il crollo di questa maggioranza. Per capirci, dire debito fuori controllo è peggio di spread a 500, è il segnale di fallimento di tutta la politica economica ed è anche il "si salvi chi può" del governo. I toni, lo avrete notato, stanno cambiando. MInistri e parlamentari cominciano a mostrare meno disciplina e gli stessi tentativi di distrarre, ieri con la nave dei pirati oggi con le sparatorie libere in casa, durano sempre meno, lasciando sempre e di nuovo la scena al super guaio economico e finanziario creato da questa maggioranza e da questo governo. Salvini ieri si riprendeva su Facebook per dire di dar tempo a una serie raffazzonata di misure per la crescita che provava a elencare inquadrato dallo smartphone. Non ci credeva neanche lui però, mentre perfino le rivendicazioni di quota 100 e dei 780 euro a pioggia cominciano a segnare il passo. Si sentono meno celebrazioni, mentre non decollano le nuove campagne: quella rispolverata dalla Lega sulla flat tax e quella dei 5 stelle sul salario minimo. Roba complicata, che non incanta, che non conquista, che non si può strillare in Tv senza apparire ridicoli.

  

E a proposito di debito fuori controllo si aggiunge al problema la schietta analisi della situazione fatta dal Fondo monetario internazionale. Christine Lagarde elogia i progressi dell'area euro ma aggiunge anche che i paesi con la moneta in comune non sono, allo stato attuale, pronti per la prossima crisi o almeno, pur avendo fatto progressi, non sono completamente pronti. Significa due cose, la prima è che la crisi arriverà, la seconda è che ci faremo male.

  

Vi interessano i redditi dichiarati dagli italiani, ecco le medie. Da Lamezia segnalano i redditi  minimi del paese.

 

Un'idea che potrete riproporre a cena: piazzare un giornalista in ogni edicola. E' stata veramente proposta e non solo, come si pensava in questa newsletter, per avere finalmente le copie del Foglio autografate.

 

 

Alitalia sulla via della nazionalizzazione, soluzioni a breve non ce n'è e i commissari non resistono più di qualche altra settimana ancora. Il governo però non vuole storie e si prepara a usare soldi, che non ha, per evitare tensioni sociali.

 

 

Che vuol fare nel mondo la strampalata Italia sovranista quanto basta.

 

 

Intanto c'è la legge sulla legittima difesa. Non cambierà nulla nella sostanza giuridica, ma cambierà la percezione e c'è da temere un incattivimento da, come dire, entrambe le parti. Con più persone che cercheranno di avere armi a disposizione e più efferatezza e determinazione nel mondo criminale. Se ne parlerà molto, se non altro per non parlare dei guai economici. Ma qui si preferisce suggerire l'accortezza proposta da una brava giornalista. Proponetela parlandone a cena.

 

 

Oppure vedete cosa dice l'opposizione.

 

Mentre la ministra Bongiorno prosegue nel suo impegno per far entrare gli statali al lavoro controllandone le impronte digitali. Se cercate una battuta scema potete dire che forse non era questa l'idea di digitalizzazione della pubblica amministrazione cui si dovrebbe provvedere. 

 

 

La Banca d'Italia che riorganizza i vertici, senza scontentare troppo il governo ma senza neanche piegarsi, e la buffa battaglia di Borghi per ribadire, ma con parole sue, ciò che già era chiaro e stabilito (contento lui...).

 

 

Secondo Politico.eu i guai nella realizzazione della già irrealizzabile Brexit sono cominciati nei primi minuti dopo il voto del referendum nel 2016 e da allora non ci si è più ripresi.

 

Che succede intanto a Westminster?

 

Non ditelo troppo in giro che poi va a finire che l'Etruria comincia a chiedere indietro la Corsica alla Francia.

 

  

L'amore vince tutto e l'Elefantino se ne compiace ridacchiando.