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La rabbia del M5s per l'elezione di Ermini al Csm e la Ryder Cup. Di cosa parlare a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

David Ermini nuovo vicepresidente del Csm, votato oggi da togati e non e subito attaccato da Luigi Di Maio come espressione del sistema. Qualcuno teme che il capo politico dei 5 stelle abbia ora una buona freccia propagandistica da usare, ma va anche ricordato che la propaganda a 5 stelle è slegata da fatti, come dire, realmente accaduti. Lo stesso riferimento alla abusata espressione "sistema", come se si trattasse invece di una recente invenzione grillina, ci fa capire come il sistema comunicativo di Di Maio viva in un mondo separato. Un dato politicamente più interessante, notato, ma in termini diversi, dal ministro Bonafede, è che le varie componenti del Csm e, in generale, della giustizia italiana, non hanno ritenuto di allinearsi alla nuova maggioranza e al nuovo potere politico. Così questo voto di oggi diventa anche un segnale: sarete pure forti ma non avete l'egemonia. In questo senso Di Maio, naif come sempre, coglie il punto: sì, ci sono poteri indipendenti che non si accodano. Di Maio li chiama "sistema", può continuare a farlo, ma, come si diceva prima, è una definizione vecchiotta, abusata, e che non ha mai portato fortuna né risultati ai suo utilizzatori. C'è una risposta documentata di Matteo Renzi.

 


 

Mentre sarete a cena sarà appena cominciato il Consiglio dei ministri in cui si dovranno far tornare in qualche modo i conti per la manovra economica. Giovanni Tria aveva tenuto da parte qualche decimale di deficit da cedere nella trattativa finale, ma non pensava di essere sottoposto a un doppio fuoco, leghista e grillino, così intenso. La tarda serata, quasi in diretta talk (se non si fanno sfuggire l'occasione) dovrebbe essere il momento delle parole definitive (sempre salvo intese parlamentari, come direbbe il prof.avv.) e delle delusioni cocenti. Comunque sembra che sull'altare dell'assistenzialismo reddituale e pensionistico a saltare sarà la riduzione delle tasse. Non che ci si sia mai creduto troppo, però certamente è stata parte rilevante della campagna elettorale. Spunti per chiacchierarne a cena: il taglio delle tasse è materia più berlusconiana e quindi la delusione per il mancato inserimento in manovra può diventare un terreno politico d'incontro per recuperare un rapporto politico più organico tra Forza Italia e Lega (quindi per tenere insieme l'intero centrodestra come schieramento unitario, anche se ci si avvia verso un controllo salviniano), in campagna elettorale e anche nella realizzazione pratica in Italia è più facile dare contributi di tipo fiscale o assistenziale, come il reddito di cittadinanza, che impostare una politica di riduzione delle tasse, ed è logico, perché nelle prospettive sempre brevissime, il sussidio (come il reddito dei grillini) arriva prima e soprattutto raggiunge gli incapienti tributari. Intanto c'è un'altra cosa che potete notare a cena e cioè come questo governo prosegua la campagna elettorale con altri mezzi inserendo nel piano nazionale delle riforme tutte le cose promesse (flat tax e condoni vari) ma non realizzabili subito.

 


 

Il decreto per il ponte di Genova è arrivato, ma il difficile viene ora, cominciando dall'individuazione della figura eroica che voglia immolarsi, sacrificando tempo, mettendo a rischio la reputazione, sfidando la sorte e le procure, e per chi poi? Per un governo e una maggioranza che, in caso di fallimento, saranno i primi a scaricarti?

  

Quell'altro decreto, quello di Salvini, non piace alla Conferenza episcopale italiana, con ottime e fondate ragioni. Il ministro dell'Interno risponde, piccola curiosità, con un'espressione tipica dell'armamentario retorico grillino, facendo riferimento ai "cittadini che mi stipendiano"

 

I mercati intanto se ne stanno buoni buoni, anche di fronte alle difficoltà, anche proprio alla sparizione delle due riforme che venivano citate in tutti i rapporti sull'Italia come baluardo della credibilità: il Jobs Act e la Fornero. E anche di fronte ai propositi di sfondamento dei conti pubblici esplicitati dal governo. Eppure l'asta dei Btp è andata bene, i rendimenti sono calati e lo spread non morde più di tanto. Fateci fare i complottisti una volta tanto: vuol dire che qualcuno sa qualcosa, ovvero che qualcuno sa che i progetti governativi sono solo propaganda e non verranno tradotti in pratica.

 

In Grecia si può nuovamente prelevare contanti senza limitazioni.

 

Comincia la Ryder Cup, a cena sarà appena trascorsa la cerimonia inaugurale, quindi il nostro primo Forza Europa possiamo cominciare a strillarlo ora per sostenere i nostri 12 golfisti europei contro la dozzina americana. Si gioca in Francia e quindi c'è un surplus di macronismo da aggiungere all'europeismo della squadra con le stelle in campo blu. Per noi c'è Francesco Molinari, il campione dalla forza tranquilla. Recuperiamo la recente intervista che gli ha fatto Piero Vietti per il Foglio. E guardate nella foto dello European Team qual è il pubblico solo per seguire gli allenamenti.