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Il governo (tecnico) del cambiamento e i dazi di Trump. Di cosa parlare a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Pronti via, dopo un surplace come non si è visto neanche in anni e anni al Vigorelli, parte il governo sostenuto da Lega e 5 stelle. E prende subito un'impronta che sa, come dire, di tecnico. Ecco, ditelo a cena, questo è un governo montiano, montista, che al posto del Loden mette la felpa o l'altrettanto provocatorio completo alla Di Maio, ma nella sostanza è fatto da persone che proveranno a garantire il necessario aggancio con la realtà anche al governo del cambiamento. Guardate ai nomi indicati e ormai molto probabili per i ministeri economici e non di provenienza strettamente partitica: c'è Giovanni Tria, tra l'altro una specie di fogliante, certamente un esperto di conti pubblici e tutt'altro che avventurista, oltre a un sostenitore della crescita e della necessità di essere a favore del mondo del business. Poi Enzo Moavero Milanesi, l'europeista bene, che piace alla gente che piace. E ancora, ma in un angolino, l'imprevedibile domato, ovvero Paolo Savona. Un gruppetto che diventerà con ogni probabilità il contraltare dei tentativi grillini di realizzare una caricatura di politica industriale d'antan attraverso i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo.


  

Già ci eravamo chiesti in passato se a cena si parla di dazi. Mah, il tema non è leggero né certamente romantico, però forse stasera due parole sulla ruvidezza nei rapporti commerciali tra gli Stati Uniti di Donald Trump e il resto del mondo possiamo dirle, dopo la decisione sul rialzo delle imposte in entrata sull'acciaio e l'alluminio europei. Effettivamente la rottura della solidarietà atlantica su aspetti così vitali dei rapporti economici è qualcosa di più di un semplice dispetto o di un'applicazione dell'America first. Vedremo come si potrà ricucire, ma va notato, allo stesso tempo, come si aprano prospettive di grande cambiamento a questo punto nei rapporti tra Europa e Asia. Insomma, si potrebbe anche tentare una cena geopolitica.

 

E l'opposizione? Il fronte repubblicano fa davvero i primi passi o si cade tutti nell'operazione nostalgia tentata da Repubblica e culminata nella emozionante conversazione tra Eugenio Scalfari e Walter Veltroni? Anche il Fatto, forse per fare dispetto a Repubblica, parla tutto sommato con rispetto dei progetti di quel Carlo Calenda solitamente detestato dal giornale manettaro.