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Pera Toons sbarca in tv. Con “Prova a non ridere” il fenomeno editoriale diventa una serie animata
L’annuncio a Più Libri Più Liberi: Alessandro Perugini porta su Rai Gulp e RaiPlay 46 mini-episodi prodotti con Tunué e Rai Kids. Minimalismo grafico, battute e giochi di parole. Un nuovo passo per l’autore di fumetti più venduto d’Italia
A Più Libri Più Liberi, davanti a un auditorium gremito di bambini più indiavolati del pubblico di un concerto metal, è arrivato l’annuncio: il fumettista Alessandro Perugini, in arte Pera Toons, è pronto a sbarcare in televisione con la sua prima serie animata, “Prova a non ridere”, prodotta da Tunué insieme a Rai Kids e in arrivo su Rai Gulp e RaiPlay. Un passaggio, tutt’altro che scontato, di uno dei fenomeni editoriali più vistosi degli ultimi anni che dal mondo del libro (e dal feed dei social) passa adesso al palinsesto della tv pubblica dedicata ai più giovani.
Dietro la firma Pera Toons c’è Alessandro Perugini, grafico pubblicitario toscano che in pochi anni è diventato il volto di un nuovo modo di fare fumetto umoristico: minimalista nel tratto, diretto e preciso nel linguaggio, con un senso dell’umorismo tutto costruito su freddure, giochi di parole ed enigmi visivi, in grado di arrivare ai grandi, tanto quanto di far sbellicare dalle risate i più piccoli. E, negli anni, i numeri accumulati da Pera Toons sono impressionanti: circa 5 milioni di follower, oltre 3 milioni di copie vendute complessive, libri che restano stabilmente ai primi posti delle classifiche.
Insomma, un fenomeno che ora adatta il suo formato iconico anche in chiave seriale, in 46 episodi autoconclusivi da 6 minuti che trasformano il momento della visione in un rituale quotidiano, più vicino in qualche modo all’esperienza frammentata dei social, di Instagram e TikTok che alla tradizionale serialità da palinsesto fisso. Il caso Pera Toons, dopotutto, è interessante perché dice qualcosa anche del mercato fumettistico. In un contesto in cui manga e graphic novel trainano la crescita dell’editoria, il suo successo ha mostrato che esiste uno spazio enorme anche per un fumetto prettamente “pop” e familiare, che attira i bambini alla lettura e che fa ridere insieme grandi e piccoli. Un modello che ora viene messo alla prova in un terreno ancora diverso, quello dell’animazione seriale.