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La mostra

Il mare, l'inquinamento e i volti celebri delle foto di Fabrizio Ferri

Giacomo Giossi

"Breathtaking", visitabile a Casa Sanlorenzo a Venezia, offre tredici ritratti intrecciati al tema del cambimento climatico e dell'inquinamento marino. Non una banale denuncia, ma la messa in evidenza dell'inconciliabilità tra il desiderio di un mare più pulito e pratiche di consumo feroci

La villa è degli anni Quaranta e si affaccia con discrezione sul lato destro della chiesa della Salute a Venezia. Uno spazio minimale reso ancor più essenziale e rarefatto dall’accurato lavoro di restauro portato recentemente a termine dallo studio di progettazione di Piero Lissoni. La villa gode anche della presenza di un ponticello, il più giovane di Venezia, datato 2008. Il restauro ha così permesso di dare corpo e vita a Casa Sanlorenzo, uno spazio culturale trasversale e che ambisce a una continua elaborazione dei suoi ambienti interni, come un discorso potenzialmente sempre in grado di rinnovarsi. Un luogo che nelle intenzioni di Massimo Perotti, Executive Chairman di Sanlorenzo, diviene lo spazio fisico per le attività culturali di Sanlorenzo Arts.


Aperta in occasione di Biennale Architettura, Casa Sanlorenzo ospita ora una piccola, ma formidabile mostra fotografica di Fabrizio Ferri che risulta magnificamente accolta nei suoi luminosi spazi. I suoi curatori infatti, Cristiano Seganfreddo e Geraldina Polverelli Ferri hanno dato vita a un’esposizione che ha tutte le caratteristiche del site specific. Visitabile fino al 23 novembre, “Breathtaking” presenta alcuni tra i più celebri ritratti del grande fotografo romano, ideatore del Superstudio di Milano e da anni ormai residente a Brooklyn.

Ferri offre tredici prospettive, tredici ritratti fortemente intrecciati con il tema del cambiamento climatico e in particolare con l’inquinamento marino. La sensazione è quella di un ripetuto senso di soffocamento, una perdita di prospettiva dal forte impatto che obbliga, lega e impedisce ogni possibile movimento. Gli scatti offrono il senso di un’urgenza, la mancanza di un respiro possibile. Accompagnati da un elegante e tetro allestimento che di certo non riduce la loro forza angosciante, i ritratti evitano ogni facile celebrazione e anzi proprio la forza icastica dei volti noti di Helena Christensen, Charlotte Gainsbourg, Julianne Moore e Isabella Rossellini tra gli altri, rende ancora più plausibile un rischio che sembra aver ormai superato ogni livello di guardia.

Non si tratta banalmente di una mostra di denuncia, ma di una messa in evidenza di un inconciliabilità tra il desiderio di un mondo e quindi di un mare più pulito e pratiche di consumo a tratti feroci che né contrastano,  né impediscono il suo mantenimento e di conseguenza la sua godibilità. Nell’occasione della sua tappa veneziana, “Breathtaking” presenta anche un ritratto inedito, quello di Sting, da tempo amico e sodale di Fabrizio Ferri. Gli ambienti della villa offrono la sensazione di una bolla dentro alla quale però è possibile cogliere la gravità di un disastro in corso, un distacco che dovrebbe aiutare ad alimentare una nuova e attenta elaborazione che non può fermarsi al commento entusiasta dei lavori esposti, ma che impone un esercizio teorico come pratico che metta al centro una nuova relazione, più equilibrata, tra l’umanità e il mare, prima di venire travolti dalle conseguenze di un’irresponsabilità forse allegra, ma di certo nefasta. 
 

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