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il libro
Ossessioni, perversioni e sconvenienze del principe Andrew, oltre Epstein
“Entitled: Ascesa e caduta della casa di York”, il libro in uscita il 14 agosto, è già al centro dell'attenzione. Il motivo? Tutte le perle che contiene sull'ex bello di casa Windsor, Andrew, e sulla galassia Epstein
Londra. Lo scettro di “animale più perverso della camera da letto”, a detta di Epstein l’intenditore, spetta di diritto al principe Andrew, ex bello di casa Windsor, figlio prediletto di Elisabetta e motivo di imbarazzo nazionale da quando il suo nome, in una pimpantissima spirale discendente iniziata nel 2015, è finito intrecciato a quello del finanziere morto suicida in carcere nel 2019. Furbo come Satana, quest’ultimo aveva fatto di Andrew il suo utile idiota, come racconta Andrew Lownie in “Entitled: Ascesa e caduta della casa di York”, in uscita il 14 agosto e già di prepotenza al centro della conversazione. E ci mancherebbe, con tutte le perle che contiene, su Andrew, Sarah e sulla galassia Epstein. In ordine di gittata internazionale, la notizia più importante è che Jeffrey avrebbe venduto i segreti di Andrew al Mossad, ai servizi sauditi e pure alla Libia di Gheddafi. Bastava agevolarlo nelle sue passioni per donne giovani e bella vita, e il principe passava informazioni che poi il finanziere trasferiva a Israele. Ma non solo, anche la Russia di Vladimir Putin è finita coinvolta nel valzer di informazioni e ricatti di Epstein, “agente di influenze” per il Cremlino, ma l’aspetto più desolante è che il principe, talmente tronfio e pieno di sé, non si è neppure mai sentito usato.
Non è che stesse solo a fare giardinaggio nella Royal Lodge di Windsor, la magione da 30 stanze in cui abita insieme alla ex moglie Sarah Ferguson e da cui William non vede l’ora di cacciarli, dopo che re Carlo gli ha tolto il vitalizio da 1 milioni di sterline: per dieci anni Andrew ha girato il mondo per conto della Corona come rappresentante per il commercio e ha avuto accesso a informazioni ed è stato esposto al facile corteggiamento di malintenzionati di varia provenienza, a partire dai cinesi – scriveva lettere di auguri di compleanno a Xi Jinping sotto dettatura da parte di una spia con cui era diventato amico, con la benedizione, pare, di Buckingham Palace – e da chiunque gli desse quello che voleva, ossia attenzione, sussiegoso rispetto e ragazze. Sembra fosse cosa risaputa che durante un viaggio in Thailandia per il giubileo di diamante di Re Bhumibol si sia fatto portare 40 ragazze in camera, sotto gli occhi di diplomatici esterrefatti, ma d’altra parte Andrew è così, “kinky” anche secondo gli standard del “re del kink”, Epstein.
L’altro scoop che ha dominato la scena è quello, subito smentito dalla California, secondo cui Harry avrebbe preso a cazzotti lo zio – con tanto di “naso sanguinante” – nel 2013 per avergli parlato alle spalle, mentre quando anni dopo è entrata in scena Meghan le cose sono state dette di persona: “Un’opportunista”, “troppo vecchia”, “il matrimonio non durerà neanche un mese” e altre piacevolezze sul fatto che Harry avrebbe dovuto indagare meglio sul passato della sua futura moglie. Ora entrambi sono pecore nere, radiati dalla scena di una famiglia reale in difficoltà, anche se per Lownie saranno gli scandali finanziari, più ancora di quelli sessuali, i più duri da digerire. Andrew è amico di Ghislaine Maxwell, è stata lei a presentarlo a Epstein, insieme hanno vissuto gli anni d’oro come il 2000 quando si andava a Mar-a-Lago da Trump e a Windsor da Elisabetta. Lownie cita un’intervista del 2001 a Epstein fatta da un tale Halperin, che si è autopubblicato un libro nel 2020, in cui gli aveva raccontato di aver conosciuto la regina e di aver presentato lui Diana a Dodi Fayed. Era molto colpito dai reali, “assolutamente geniali”, nonché i “motherfuckers più ricchi” del mondo, tutto sulle spalle dei contribuenti, alle prese con il principe buffone, pervertito, inopportuno, maleducato, arrogante. Un incubo da avere accanto a cena, perché parla solo di mutande, sesso, con “la finezza di una granata”. Uno che dà in escandescenze per nulla, capace di mandare via un dipendente perché ha un neo sul viso e di chiedere alle sue guardie del corpo di andargli a recuperare le palline da golf in giro per i campi. E pare che pure Boris Johnson abbia detto che “sono l’ultimo che potrebbe diventare repubblicano, ma se passo un’altra cena così potrebbe succedere presto”.