Lo stato del fumetto in Italia, raccontato da chi il fumetto lo fa
Fiere, editori, autori, lettori. Il mondo del fumetto in Italia è il viaggio creativo di un settore in evoluzione, in un processo di crescita, inflessione e continuo cambiamento. Un mosaico di pensieri dal Napoli Comicon di quest'anno: Le voci di Tanino Liberatore, Leo Ortolani, Zuzu e tanti altri
Il mondo del fumetto, in Italia, è un universo complesso: un linguaggio artistico e narrativo che resiste, si evolve continuamente e deve ancora lottare (troppo, inspiegabilmente, essendo un’arte che ha radici profonde nel nostro paese) per farsi spazio in un panorama culturale spesso un po’ distratto. Eppure, mai come in questi anni, il fumetto ha saputo reinventarsi, aprire nuove strade, raccontare storie che altrove non trovano voce, ibridarsi e creare sempre più spazi di divulgazione in una community partecipativa e appassionata tra fiere, festival ed eventi.
Durante l’edizione 2025 del Comicon di Napoli, abbiamo deciso di indagare sulla visione generale di come sia la “situazione fumetto” italiana parlando con fumettisti affermati e nuove firme, raccogliendo risposte variegate e anche contraddittorie, perché no, ma proprio per questo preziose. C’è chi parla di crisi profonda: poche tutele, confusione creativa, editoria in affanno. Chi, invece, racconta una profonda vitalità: apertura, generi che si moltiplicano, entusiasmo dei giovani. Tutto questo senza trascurare però anche i nodi strutturali, tra il bisogno di educare il pubblico alla lettura di questo linguaggio e investimenti che sembrano non essere mai abbastanza. Ne esce un ritratto sincero, corale e autentico, in una molteplicità di punti di vista per chi ama i fumetti, per chi li fa, per chi li legge e anche per chi ancora non li conosce davvero.