1944-2025

È morto il fotografo Sebastiao Salgado

Aveva 81 anni. Dall'agenzia Gamma alla sua Amazonas Images. Una vita dietro l'obiettivo

Redazione

Il fotografo franco-brasiliano Sebastiao Salgado è morto Parigi, all'età di 81 anni. Lo ha annunciato oggi l'Accademia delle Belle Arti francese, di cui era membro. L'artista era noto soprattutto per le sue grandi foto in bianco e nero di guerra o della foresta amazzonica. 

Nato l'8 febbraio 1944, ha intrapreso la carriera da fotografo nel '73, collaborando dapprima con l'agenzia Gamma e, dal 1979, con la Magnum. Anni dopo, nel 1994, ha fondato a Parigi una propria agenzia, la Amazonas Images, che si occupa di distribuire il suo lavoro e di promuovere le iniziative collegate alle campagne fotografiche. Dopo la pubblicazione di 'Terra', Salgado ha concentrato la sua attività su un progetto, che aveva preso l'avvio nel 1994, dedicato al problema dell'emigrazione.

Ha ottenuto vari riconoscimenti, tra cui il premio Eugene W. Smith per la fotografia umanitaria (1982), il premio Erich Salomon (1988), il premio Oskar Barnack (1985 e 1992), la medaglia d'oro della Royal Photographic Society of Great Britain di Bath (1994). Attraverso i suoi lavori, oggetto di mostre e pubblicazioni, ha denunciato il divario crescente tra paesi ricchi e paesi poveri, fornendo un quadro dell'universo di sofferenza in cui si muove gran parte della popolazione mondiale.

La scelta dei soggetti, la composizione sempre classica ed equilibrata dell'inquadratura e le scelte stilistiche nell'uso del bianco e nero e della tecnica di stampa riportano l'opera di Salgado nel solco di una tradizione che collega la ricerca sul lavoro di L. Wickes Hine al reportage di E.W. Smith. Lungo la sua carriera, il fotografo ha viaggiato in più di cento paesi per i suoi progetti, divenuti poi mostre e libri di straordinario successo. Tra questi spiccano Terra (1997), Ritratti di bambini in cammino (2000), Africa (2007), Genesi (2013), Profumo di sogno (2015), Kuwait. A Desert on Fire (2016), Gold (2019) e Amazônia (2021). Quest'ultimo si è poi trasformato in una suggestiva e mastodontica mostra da più di 200 scatti, esposti al MAXXI in anteprima italiana nel 2021, curata dalla scrittrice e produttrice cinematografica Lélia Wanick Salgado. 

  

Di più su questi argomenti: