Michel Houellebecq (LaPresse) 

editoriali

Scandalo Houellebecq

Interviene il governo francese contro le parole dello scrittore sui musulmani

Le parole corrosive di Michel Houellebecq sui musulmani di Francia, pronunciate nel quadro di un dialogo con il filosofo Michel Onfray apparso a dicembre sulla rivista Front populaire, sono diventate un affare di stato. Domenica, il ministro della Giustizia, Éric Dupond-Moretti, ha deciso di reagire alle dichiarazioni dello scrittore, secondo cui “il desiderio dei francesi autoctoni non è che i musulmani vengano assimilati, ma che smettano di derubarli e di aggredirli. Oppure, altra soluzione, che se ne vadano”.

“Dire che i musulmani non sono francesi come gli altri è insopportabile. Così come dire che sono dei ladri. Tutto ciò genera odio, è contrario a tutti i miei valori”, ha detto il guardasigilli, evocando il concetto di “banalità del male” di Hannah Arendt. “Abbiamo banalizzato questo tipo di osservazioni. Quindici anni fa, saremmo tutti andati in prima linea a denunciarle. Ci siamo abituati. E’ quella che Hannah Arendt chiamava la banalità del male”, ha aggiunto Dupond-Moretti.

 

A prendere posizione contro il romanziere francese più letto al mondo è stato anche il Rassemblement national. Jordan Bardella, presidente del partito sovranista, ha scaricato Houellebecq in un’intervista a BfmTv, giudicando “eccessive” le sue frasi sui musulmani e parlando di “generalizzazioni” che “vanno evitate”.

“Ci sono francesi di confessione musulmana, provenienti dall’immigrazione, che rispettano le nostre leggi e i nostri costumi e che devono poter continuare a vivere in Francia”, ha detto Bardella.

 

Houellebecq, per le sue frasi, è stato denunciato per “incitamento all’odio” dall’Unione dei musulmani di Francia (Umf). Anche la Grande Moschea di Parigi aveva sporto denuncia, ma ha deciso di ritirarla dopo un incontro chiarificatore con il romanziere mediato dal rabbino capo di Francia, Haïm Korsia. L’autore di “Sottomissione” ha riconosciuto che certe parole possono essere risultate “ambigue” e che preciserà il suo pensiero nel suo prossimo libro, dove verrà pubblicata integralmente la sua conversazione con Michel Onfray.

Di più su questi argomenti: