Infermiere palestinesi nel cortile dell'ospedale Al-Shifa (Abid Katib/Getty Images) 

L'ideologia di Lancet

Giulio Meotti

Dai “corpi con la vagina” a Gaza, il direttore Horton non è nuovo a controversie e scuse 

Il Lancet non è nuovo alle controversie. Nel 1998 pubblicò il famigerato articolo di Andrew Wakefield sui vaccini responsabili dell’autismo. Quando l’articolo venne ritirato con le scuse, dodici anni dopo, la copertura vaccinale contro il morbillo era crollata dell’ottanta per cento. Adesso il suo direttore, Richard Horton, è nel mezzo di un’altra controversia dopo la cancellazione delle donne a favore della definizione trans-inclusiva di “corpi con la vagina”. Horton, cui piace citare Frantz Fanon e Slavoj Zizek, prima che un brillante direttore, è un indefesso ideologo. Ha flirtato con gli apocalittici green di Extinction Rebellion: “Niente di simile sarà visto per una generazione. Il risultato potrebbe essere trasformativo. Oppure potrebbe essere accolta con indifferenza. I risultati dipendono dall’intensità della resistenza”. Ma prima c’era stata “An open letter for the people of Gaza” pubblicata da Horton durante la guerra di Israele contro Hamas.

  
A firmarla ventiquattro medici, tra cui anche degli italiani. Vi si accusava Israele di “massacrare” i palestinesi e i medici israeliani di collusione: “Sono complici nel massacro di Gaza”.

  
Cinquecento fra medici e scienziati boicottarono Lancet se non avesse ritirato quella lettera. Fra i firmatari i Nobel Aaron Klug, Sydney Brenner, Roger D. Kornberg, Michael Levitt e Bruce Beutler. Tra i firmatari anche un medico norvegese, Mads Gilbert, che dopo l’11 settembre dichiarò al giornale Dagbladet: “Gli oppressi hanno il diritto morale di attaccare con qualsiasi arma”. Horton dovrà chiedere scusa durante un viaggio a Haifa di fronte ai medici israeliani. Nel 2006, Lancet ha pubblicato un “rapporto bomba” che stimava che le vittime della guerra in Iraq avevano superato quota 650 mila. E non importa che il bilancio delle vittime di Lancet sarebbe stato più di dieci volte superiore a quello reale stimato dai governi degli Stati Uniti, dell’Iraq e persino dai gruppi per i diritti umani. Poi si scopriranno anche i legami dell’editore di Lancet, il colosso Elsevier, con l’industria degli armamenti (uno più puro di Horton, Noam Chomsky, guiderà la protesta contro la rivista). E Horton dovrà chiedere di nuovo scusa.

 
Il Lancet ha usato un linguaggio molto diverso in un tweet sulla salute degli uomini la scorsa settimana, “dieci milioni di uomini vivono attualmente con una diagnosi di cancro alla prostata”. Uomini, non corpi con un pene… Le critiche si accumulano intanto sulla scrivania di Horton. Il professor Dave Curtis, storico collaboratore della rivista, ha twittato: “Ho appena scritto a  Lancet per dire loro di togliermi dall’elenco dei revisori statistici e cancellare il mio abbonamento e non contattarmi mai più”. 

 
In attesa della rettifica sui “corpi con la vagina”. Forse. 

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.