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La classifica dei libri comprati su Amazon col bonus cultura

Marco Archetti

Cari giovani, ma cosa c’entra Dragonball con le storie d’amore di D’Avenia?

Dei giovani non si sa nulla, va bene, ma Amazon? Amazon per fortuna non delude, perché qualcosa sa – se non tutto, molto, e come l’oracolo di Delfi “oute leghei oute kruptei, allà semaìnei”, né rivela né nasconde, però indica. E dunque: quali romanzi hanno acquistato i neo diciottenni nel 2018 col bonus cultura di 500 euro? Prendiamo questa classifica con le pinze, ma prendiamola. Al netto di tutte le caute approssimazioni e di tutti i rischi contraffazione che sappiamo, calcolando tutti mezzi illecito/furbastri che (essendo anziani) non conosciamo, e anche ipotizzando certi serpentini stratagemmi che (essendo sempre meno agili) nemmeno immaginiamo, è innegabile che quella resa nota ci consegna un bel casino, lasciandoci disorientati per l’allegra incongruenza dei suoi contenuti quasi ci trovassimo davanti a un geroglifico o fossimo astronomi in balìa della materia oscura. Il punto è: come leggere queste sorprendenti e spesso contraddittorie indicazioni? Una classifica è una classifica, certo – poco più che una lista, poco meno che una verità. Ma le informazioni che ci dà, come si possono collocare nel cosiddetto quadro generale, della cosiddetta condizione, dei cosiddetti giovani? (Mi rileggo e vacillo: cos’è tutta ’sta sagra del “cosiddetto”, questa prolissa dichiarazione di inadeguatezza spacciata per prudenza analitica? E questa incertezza sbandierata, a conti fatti, mi porterà a capire qualcosa di loro – i giovani, gli incomprensibili, i materiaoscurati – o solamente di me che giovane non son più? Questa sagra, questa gran mano avanti, non sarebbe di per sé sufficiente a consigliarmi di lasciar perdere e a prescrivermi rassegnazione di fronte all’incomprensibilità dell’essere umano neomaggiorenne?).

 

Bando ai dubbi e alle ciance, qui urgono strumenti di interpretazione generale! E così, scorrendo titoli e autori, ci si chiede: cosa c’entrano il settimo classificato Dragonball (“una minaccia incombe sul mondo e il nemico arriva dal Sesto Universo…”) e il quinto classificato Giacomo Leopardi, lui, quello dell’infinito, ma in questo caso quello di Alessandro D’Avenia, il quale su dieci posizioni piazza ben due titoli, unico con Sigmund Freud? E “Quando tutto inizia”, romanzo di Fabio Volo che presidia il nono posto preceduto d’un soffio da mister Inconscio con “Ossessioni, fobie e paranoia”, che ci sta a fare lì? Per carità, Fabio Volo avrebbe potuto essere primo, ce lo saremmo aspettati e per l’occorrenza avevamo anche una rombante predica in canna, invece ecco che in cima si piazza niente meno che “L’interpretazione dei sogni”: che significa? Un tentativo di smascherare scientificamente l’eterna campagna elettorale gialloverde o un salutare tuffo introspettivo? Consapevolezza politica o interiore? E a proposito: le storie d’amore di D’Avenia che relazione hanno con “1984” di George Orwell che – udite, udite – lo batte ed è addirittura sul podio, precisamente al terzo posto? Al secondo, poi, c’è Dan Brown, con un romanzo (recensito senza grandi entusiasmi proprio su Amazon) grondante complottismo universale, “corridoi oscuri della storia e della religione”, sensazionalismo para-apocalittico e deliri cosmici.

 

Insomma, non so che dire, mi arrendo. Constato i miei limiti ermeneutici e, si parva licet, come il Papa mi voglio rivolgere ai giovani: giovani, perché questo guazzabuglio? Perché questa sfida alle mie certezze? Non ci potreste dare una mano? I dati che fornite vanno incrociati, spacchettati o mischiati a caso? Certe letture introducono ad altre o ne sono il contravveleno? Può Dan Brown portare a Svevo? Potrà mai Pirandello, attraverso la lotta con la forma di Mattia Pascal, dare un senso allo smarrimento che provate – lo so, me ne ricordo – mentre ascoltate la vostra musicaccia incomprensibile? (Ah, in tema di bonus cultura: la classifica dei dischi parrebbe più veritiera; ma poi… veritiera…) Giovani, perché ci rendete la vita complicata? Perché ci dite, attraverso una classifica, che non ci capiremo mai niente? Tutte queste domande che sto infilando sono davvero e solo lo specchio del mio moralismo, della mia distanza? Giovani, io vi odio. Perché forse – non ci giurerei – siete liberi. Ma di certo mi state fregando.

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