Premio Campiello alla romana

Giuseppe Fantasia

Albertina Marzotto invita il circo letterario a casa sua, e quelli le rubano dodici asciugamani. Ah, gli scrittori!

Al Teatro La Fenice di Venezia, per il premio Campiello, mezza Roma esulta la vittoria della dentista/scrittrice Donatella Di Pietrantonio e del suo “L’Arminuta”. Cena sulla terrazza dell’hotel Monaco, in black tie. I più eleganti? L’ideatore della collana Stile Libero, Paolo Repetti, e il capo ufficio stampa Mondadori, Francesca Gariazzo, in total red. Da uno dei tavoli, con la figlia Margherita, c’è Rosetta Loy, fresca di Campiello alla carriera, che la mattina, alla colazione offerta dal conte Gaetano Marzotto e da sua moglie Albertina – maestra nel savoir faire e inseparabile dal suo bassotto Pinot – ha invitato i presenti a basarsi “sulla forza meravigliosa del pensiero”, peccato che alla fine della serata, l’elegante signora Marzotto, abbia poi fatto una bruttissima scoperta, come ha raccontato lei stessa su Twitter: gli ospiti letterari le hanno rubato dodici asciugami, e le hanno pure spento le cicche di sigaretta sullo stuino di casa. Neanche fossero a Campo de’ Fiori. Noi, intanto, scopriamo che bere un drink dopo cena in laguna può essere più complicato che prenotare un posto all’Olimpico per il derby Roma/Lazio: tutto è chiuso. Si torna così in una Capitale devastata dalla pioggia e dal solito traffico. Il tempo si placa per la Celebrity Fight Night, evento benefico istituito oltre venti anni fa da Muhammad Ali e portato in Italia da Andrea Bocelli. In una Cinecittà trasformata nell’antica Roma di Cesare, arrivano in total white Sharon Stone e Susan Sarandon, Elton John e Sarah Ferguson. Steven Tyler sembra finto, “me fa’ paura”, commenta un cameriere. Antonio Banderas canta “Besame Mucho”, il tenore “Perché Maria?” che due ospiti, all’uscita della festa, viste le strade allagate e una città di nuovo in tilt, modificano subito in: “Perché Virginia?”.

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