Foto di Selena N. B. H. via Flickr

Dagli intramontabili ai fuoriclasse, i libri a fumetti da regalare a Natale

Stefano Priarone

Consigli per gli acquisti natalizi, nel segno di Hugo Pratt (Corto compie cinquant’anni) e Frank Miller (il suo Batman ne compie trenta)

Ci sono consigli per regali natalizi di tanti tipi e poi ci sono i fumetti. Perché si fa presto a dire fumetto, ma tanti sono i generi, i sottogeneri e i personaggi in questo mondo sempre un po’ negletto. Per molti bonelliani ci sono solo Tex, Dylan Dog, Zagor, per molti marvelliani solamente X-Men, Spider-Man e soci, per i fan del fumetto (cosiddetto) d’autore soltanto i vari Hugo Pratt, Dino Battaglia, Moebius. E queste sono divisioni che diventano scelte di mondo, che bisogna conoscere per azzeccare il regalo giusto per gli esperti, ma che possono essere tranquillamente superate per i neofiti, perché il fumetto è un oggetto bello di per se, che può piacere a chiunque ami leggere. Basta sapere quale scegliere.

Innanzitutto una nota temporale importante: quest’anno si sono celebrati i trent’anni di “The Dark Knight Returns” (“Il Ritorno del Cavaliere Oscuro”) di Frank Miller, forse la storia di Batman più bella, con un Bruce Wayne cinquantenne che torna dopo anni a calarsi nei panni dell’Uomo Pipistrello in una Gotham City mai così disperata. E il prossimo saranno i cinquanta di Corto Maltese, il romantico marinaio creato da Hugo Pratt. Miller è sempre stato un grande fan di Pratt: in “Dark Knight” c’è la “Corto Maltese War Zone” e, ospite quest’anno a Lucca Comics ha rievocato un loro incontro di vari anni fa (Pratt è morto nel 1995).

 

Per i tradizionalisti d’autore:

I promessi sposi del fumetto. Così si potrebbe definire Corto Maltese. Sin da quando eravamo bambini lo sentiamo esaltare, come il romanzo di Manzoni, e magari incappavamo nelle ultime avventure del personaggio, non all’altezza delle prime, e ci chiedevamo il motivo di tante lodi. Dei promessi sposi si dice sempre che leggendolo da adulti lo si apprezza di più che a scuola: non lo abbiamo ancora fatto, ma abbiamo invece letto Corto, e in effetti le sue avventure, specie la prima “Una Ballata del Mare Salato” e le tante storie brevi successive dai titoli bellissimi (“L’angelo della finestra d’Oriente”, “… e riparleremo di gentiluomini di fortuna”) sono ricche di fascino. Corto è un marinaio (nato a Malta da un inglese e da una gitana), un uomo libero, che attraversa il primo quarto del Novecento con ironia e umanità. E le parole che dice all’amata Pandora nella “Ballata”, prima che si lascino, sono davvero romanticissime: “Proprio perché non assomigli a nessuna avrei voluto incontrarti sempre... in qualsiasi posto…”. Se non sapete cosa scegliete Rizzoli Lizard pubblica tutte le sue avventure in un cofanetto che è anche un bellissimo oggetto.

 

Per gli innovatori d’autore:

“Letteratura disegnata”. Così Pratt ha definito il fumetto, definizione però infelice, visto che il fumetto è qualcosa di diverso, come del resto il cinema non è “teatro su pellicola”. Lo si vede benissimo nelle opere dell’americano Chris Ware, come “Jimmy Corrigan, il ragazzo più in gamba sulla terra” (Coconino, 27 euro), capolavoro assoluto del fumetto, non tanto  per il tema (i rapporti padri e figli) quanto piuttosto per la narrazione che adotta soluzioni grafiche innovative  e amplia i confini del medium. Dono per chi non sa a che livello può arrivare il fumetto.

 

Per i milleriani:

Regalare il “Dark Kight di Miller” (varie edizioni edite da Lion, sui 20 euro, una pure in bianco e nero tradotta dallo sceneggiatore Matteo Casali) può sembrare scontato, anche se è un capolavoro, ma è utile se volete far conoscere a un amico il “vero” Batman (cupo e un po’ psicopatico). Meno scontato è regalare il suo “Ronin” (sempre Lion, 32 euro), con protagonista un samurai senza padrone (un “ronin”, appunto) la cui anima si risveglia nella New York del XXI Secolo. Miller qui fonde i suoi amati stilemi noir con quelli dei manga giapponesi (evocati anche nel disegno). Un capolavoro poco conosciuto del maestro americano.

 

Per i Marvel zombi:

Tutti ormai conoscono i supereroi Marvel, come Spider-Man, Hulk, Capitan America, Iron Man gli Avengers (un tempo noti come Vendicatori) grazie ai blockbuster hollywoodiani. Ma senza i fumetti, spesso molto belli,  non avremmo avuto i film. Gli Omnibus Marvel (Panini Comics, fra i 50 e i 60 euro) pubblicano lunghi cicli della storie più classiche (hanno fra le cinque e le seicento pagine). Purtroppo, però, il formato li rende praticamente illeggibili. Meglio regalare a un amico i libri di meno di cento pagine, come “Elektra vive ancora” del solito Miller (Panini Comics, 12 euro): utile specie se l’amico vuole lasciarsi dietro un passato amore.

Ma ancora meglio, se volete fare un dono davvero nerd è regalare il cofanetto di  “Secret Wars”: è un bellissimo oggetto, con una serie di Omnibus che ristampano “Guerre Segrete” e “Guerre segrete II” saghe degli anni Ottanta in cui gli eroi Marvel affrontano un potentissimo essere di un altro mondo noto come Arcano. Illeggibile? Certo, ma senza sensi di colpa: “Guerre Segrete” è una saga piuttosto trash in un decennio invece ricco di capolavori, il cofanetto si può benissimo non leggere senza rimorsi.

 

Per i bonelliani:

L’anno che si chiude non è stato solo quello del trentennale del cosiddetto Rinascimento dei supereroi caratterizzato da molte opere di Miller come “Dark Knight”. Ma, come avevamo già scritto, sono anche trent’anni dalla creazione di Dylan Dog, il malinconico Indagatore dell’Incubo che ha cambiato l’immaginario di almeno generazione di lettori. Per l’occasione, il suo creatore Tiziano Sclavi è tornato dopo un decennio a scrivere una storia del personaggio, “Dopo un lungo silenzio” (titolo metanarrativo), che dopo la pubblicazione in edicola esce anche in  libreria (19 euro, Bonelli Editore) con  in più la sceneggiatura originale. Sclavi si mette in gioco, racconta un Dylan Dog tornato alcolista che in realtà è se stesso (l'autore ha avuto problemi di alcolismo), in una storia priva degli amati elementi soprannaturali (si arriva a negare l’esistenza dei fantasmi contraddicendo anni di storie). Chi è cresciuto con le storie di Sclavi non può non leggerla, così come i fan di Woody Allen (regista amatissimo dallo sceneggiatore che appare di straforo in una storia di Dylan Dog) vedono sempre il suo film annuale, consapevoli che il fumettista e il film maker non sono più gli autori di un tempo.

Ma torniamo a Corto Maltese. Pratt era grande amico dell’editore-sceneggiatore Sergio Bonelli, con lui parlava solo in dialetto veneto e quando Bonelli nel 1975 crea Mister No, il veterano della seconda guerra mondiale (vero nome Jerry Drake) che nel 1950 molla la “civiltà” per andare a fare la guida in Amazzonia, dà vita a un personaggio ribelle come e forse più di Corto.

Il primo Mister No (poi purtroppo il personaggio viene “normalizzato”) se non è al bar a ubriacarsi è al bordello, o in prigione per rissa, è politicamente scorretto ante litteram. Lo vediamo chiaramente in “Il tempio dei Maya” (Bonelli Editore, 26 euro), ristampa di una delle prime storie, scritta da Bonelli e disegnata da Roberto Diso. Bellissima la scena dove cerca di abbordare una bella archeologa scambiandola per una cantante di night club (“Sono io il tuo taxi”), che alla fine viene sedotta dal Nostro (apparirà in altre storie). Altro che Donald Trump. Quarant’anni fa Mister No era una lettura piacevole, adesso è un guilty pleasure, da regalare ad amici che ne hanno abbastanza della correttezza politica.

     

Per i fan delle graphic novel:

Un gran romanzo a fumetti è “Il porto proibito” (Bao, 27 euro) di Teresa Radice e Stefano Turconi, a partire dalla confezione che ricorda volutamente i libri dell’Ottocento.

Chi è Abel, il giovane naufrago senza memoria? E cosa c’entrano le ragazze Stevenson nella sua vita? Fra Conrad, Stevenson (lo scrittore) e (ovviamente) Pratt, ma con un occhio anche alla letteratura fantastica del XIX Secolo e alla “Ballata del Vecchio Marinaio” di Samuel Taylor Coleridge (e pure con qualche tocco di giallo, la soluzione del mistero è tutt’altro che scontata). Abbiamo iniziato con “La Ballata” di Pratt, finiamo con un romanzo a fumetti che la evoca in più parti, da regalare anche a chi in genere non legge fumetti.

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