Il cast di giudici di “Eccezionale veramente": Selvaggia Lucarelli, Diego Abatantuono e Paolo Ruffini

Parte stasera "Eccezionale veramente", il primo talent della risata

Simona Voglino Levy
In periodo di magra, a farsi grassa è la risata. Dopo il fallimento de “Il Boss dei comici”, La7 ci riprova. E le aspettative, stavolta, sono alte.

In periodo di magra, a farsi grassa è la risata. O almeno così si spera. A tuffarsi di testa (e con un certo stile) nell’ardua impresa - giacché oggi da ridere ci sarebbe ben poco, se non pochissimo - è adesso Urbano Cairo. Il numero uno dell’omonima casa editrice, oltre che di la7, inciccia l’offerta: per la sua rete, da sempre connotata per l’informazione più che per l’intrattenimento, decide di puntare qualcosa anche su quest’ultimo. E via. Si parte questa sera in prime time con “Eccezionale veramente", il primo talent comico che più talent non si può. Tre giudici: Diego Abatantuono, Selvaggia Lucarelli e Paolo Ruffini. Mica fichi e pizza. Un quarto giurato sarà d’eccezione e cambierà con le puntate: annunciati personaggi del calibro di Pupi Avati, Fo, Farinetti, che pure con la risata non tutti avrebbero moltissimo a che spartire, ma tant’è: fichi e pizza, nemmeno in questo caso. Il cast sarà chiamato a giudicare i concorrenti da dietro un già visto bancone (“abbiamo provato a sistemarci a piramide uno sopra all’altro, ma non stavamo comodi”, ha scherzato Abatantuono, durante la presentazione meneghina del programma) e promettono spietatezza. Doppia “T” come terremoto e terrore, per dirla con Diego che, si lascia intuire, punta a essere il mattatore dello spettacolo de La7. “Diciamo che, se altrove vi sembro severa, a "Eccezionale veramente" forse vi parrò l'Anticristo” chiosa Lucarelli che, a dirla in calembour, minaccia critica selvaggia.

 

Di nuovo non c’è molto. Oppure sì. Perché, ad essere giudicati non saranno ugole, passi di danza o manicaretti, bensì le risate. A vincere sarà colui che, proprio oggi che l’Italia è finita dietro all’Uzbekistan in quanto a felicità (l’ha detto l’Onu), riuscirà a strapparne di più. Mica facile.

 

Ma La7 val bene un tentativo. E quindi eccoli: da questa sera i 160 superstiti tra i 600 provinati si alterneranno sul novello proscenio, sfidandosi a colpi di battute, nel tentativo di colpire giudici e pubblico con le loro performance. “C’è un po’ di tutto”, ha spiegato il cast, guidato da Gabriele Cirilli: “una comicità trasversale che andrà dalla barzelletta alla satira politica”, promettono. Ahia.

 



 

“La cosa bella è che per la prima volta si dà un giudizio sul meccanismo che porta alla risata”, ha spiegato Selvaggia Lucarelli, procace opinionista un po’ di destra un po’ di sinistra (e non dite che destra e sinistra non esistono più), da poco trasferitasi dalle colonne di Libero a quelle del Fatto Quotidiano.

 

Così, come auspicato da Renzo Arbore in persona, che di televisione pare qualcosina sappia, ci propinano l’ennesimo talent, d’accordo, ma della risata. La7 è reduce dall’esperienza non proprio felicissima de “Il Boss dei comici” che ha chiuso i battenti dopo solo due puntate per audience deludente. Defunto. Sotto i colpi d’ascia impietosi dell’Auditel. E quelli di Cairo. Chissà. Nemmeno la recente chiusura di Zelig parrebbe incoraggiare la comicità. Ma tant’è.

 

Ma torniamo alle risate che, dicono, fanno bene al cuore. L’aspettativa a questo punto tende verso l’alto. E pure la curiosità. Fosse anche solo per un Diego Abatantuono che veste i panni del giudice cattivo. “Ridi e lascia ridere” è il motto della nascente trasmissione. Noi, aspettiamo l’impietoso verdetto dell’Auditel. Quello di Cairo. E speriamo almeno, nel frattempo, di farci qualche grassa risata.