David Bowie in Ziggy Stardust

E' morto David Bowie

Giovanni Battistuzzi
"David se n’è andato in pace, circondato dalla sua famiglia dopo una coraggiosa battaglia durata 18 mesi contro il cancro". Le indiscrezioni della notte hanno trovato conferma sui profili social dell'artista questa mattina.

"David se n’è andato in pace, circondato dalla sua famiglia dopo una coraggiosa battaglia durata 18 mesi contro il cancro". Le indiscrezioni della notte hanno trovato conferma sui profili social dell'artista questa mattina. David Bowie è morto a Londra il 10 gennaio 2016, due giorni dopo il suo 69esimo compleanno, due giorni dopo l'uscita del suo ultimo album studio, Blackstar, il 27esimo di una carriera iniziata all'inizio degli anni Sessanta.

 

 

 

Cinquant'anni di musica mai banale, multiforme, dal folk acustico al rock, passando per elettronica, dance, soul. Lui che è stato Ziggy Stardust, Halloween Jack, Nathan Adler e The Thin White Duke (noto in Italia come il “Duca Bianco”), a seconda del momento, della musica, di quello che accadeva fuori, nel mondo, "quel mondo che va capito, che cambia, ed è giusto quindi cambiare con lui, tasto dopo tasto, nota dopo nota". E' stato forse il primo attore/musicista, il primo a crearsi un universo multiplo di raffigurazione personale. "Più davidbowie in un davidbowie", più stili, più forme, più storie. Storie date alla stampa, per farla parlare, "sfacciataggine e qualcosa da raccontare: se fai questo stampa e tv parlerà di te, non importa se bene o male, ma ogni voce in un mezzo di comunicazione è eco che ti rafforza", disse in una recente intervista alla Bbc.

 

 

[**Video_box_2**]Musica, primo amore, ossessione, ma anche tanto altro. Attore cinematografico, fotografo, produttore musicale e televisivo, voce narrante di film d'animazione e videogiochi e infine documentarista. Trasformista che ha sempre rifiutato qualsiasi etichetta permanente, qualsiasi classificazione. Figlio del cambiamento degli anni Settanta, non è stato creatura di Andy Warhol, ma estimatore dell'artista americano, sfruttando il gusto della fusione di Warhol, senza entrare però nei suoi circoli artistici, riuscendo così a preservare un'assoluta autonomia musicale.

 

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