Cosa leggere, ascoltare e vedere ad Halloween

Stefano Priarone
Piaccia o non piaccia questa festa ci affascina. Ecco dunque alcuni consigli a chi pensa che Halloween, più che una festa pagana importata dall’America sia un’ottima occasione per tuffarsi nell’horror. Da Crimson park di Guillermo del Toro ai Peanuts.

Piaccia o non piaccia Halloween ci affascina. Non è più solo la festa importata dall'America, quella guardata con sospetto perché non nostrana, quasi satanica, è ormai entrata nella nostra tradizione, fa parte delle nostre vite e dei nostri ricordi più o meno fanciulleschi, come tante altre. E tra un travestimento, una festa e un'uscita con gli amici è anche diventata un’occasione per farsi una scorpacciata dei nostri amati film, libri e fumetti horror. Ecco ecco allora cosa consigliamo di leggere vedere o ascoltare per la vigilia di Ognissanti.

 

Film: ormai da tempo escono horror a fine ottobre e “Crimson Peak” di Guillermo del Toro, con una giovane sposa in una casa inquietante, è particolarmente adatto alle atmosfere di Halloween.

 

Libri: Halloween è perfetta per certi racconti. Come le storie di fantasmi di Montague Rhodes James, o anche quelli di Stephen King di raccolte come “Scheletri”, ricche di presenze oscure e inquietanti. Ma anche romanzi come “Il popolo dell’autunno” di Ray Bradbury (amatissimo dallo stesso King) con il suo incipit: "Un anno Halloween arrivò il 24 ottobre, tre ore dopo la mezzanotte [...] E quella fu la settimana di ottobre in cui crebbero in una notte e non sarebbero mai più stati così giovani...".

 

Musica: la canzone di Halloween per antonomasia è “Pet Sematary” dei Ramones, dalla colonna sonora dell’omonimo film di Mary Lambert. La pellicola non è un granché (il libro di Stephen King dal quale è tratta, cupo e disperato – parla della morte di un bambino – è uno migliori del “re dell’horror” del Maine), ma la canzone dei Ramones, lo riscatta   (“Non voglio essere seppellito in un cimitero per animali non voglio vivere la mia vita di nuovo”). Oppure, anche “Moon Over Bourbon Street”, di Sting, con un tormentato vampiro a New Orleans, ispirata ai romanzi di Ann Rice e ai suoi non morti “postmoderni”, come li ha definiti lo studioso di religioni (e vampirologo) Massimo Introvigne.

 

 

Fumetti: per molti il primo Halloween che si incontra da bambini è quello dei Peanuts di Charles M. Schulz, con Linus che la notte del 31 ottobre aspetta il Grande Cocomero sorga dall’orto dei cocomeri e porti doni ai bambini di tutto il mondo. Ma in questo Babbo Natale alternativo crede solo lui, e rimane sempre deluso. Brillante l’idea (forse di Oreste Del Buono) di tradurre “Great Pumpkin” (Grande Zucca) con Grande Cocomero, che preserva il genere maschile e, per molti bambini (abituati a chiamare il cocomero anguria, o addirittura, dialettalmente, “pateca”) la stessa parola “cocomero” ha un fascino esotico (di certo è successo a me, da piccolo non sapevo cosa fosse il “cocomero” di Linus, mi sembrava il nome di essere misterioso, come un vampiro). Ad Halloween è ambientata una famosa storia di Carl Barks (il creatore di Paperon De’ Paperoni), “Paperino e le forze occulte”, con la prima apparizione di Nocciola, che lotta contro Paperino che non vuole far festeggiare Halloween ai nipotini: è del 1952 e nella prima traduzione italiana il misterioso Halloween diventava carnevale. Qui non citiamo (e ce ne sarebbero tanti) fumetti horror paurosi, perché Halloween è anche gioco e divertimento (“dolcetto o scherzetto?”).

 



 

Serie tv: anche se imperversano gli zombi stile “The Walking Dead”, per le atmosfere di Halloween sono probabilmente più indicati i morti viventi “quasi vivi” della serie francese “Les Revenants”. I morti che tornano in vita non come cadaveri putrescenti affamati di carne umana ma, almeno all’apparenza, esattamente come erano da vivi, e cercano di ricongiungersi con i loro cari. Il tema della serie è  rapporto fra vivi e morti, e proprio in “Les Revenants” si salda il legame (spesso negato) fra Halloween, Ognissanti e il Giorno dei Morti.

 



 

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