Rosario Villari (foto via YouTube)

È morto Rosario Villari, storico del Mezzogiorno

Redazione

Aveva 92 anni. Deputato nella VII Legislatura (1976 - 1979) nelle fila del partito comunista, lo studioso calabrese era membro dell'Accademia nazionale dei Lincei e presidente della giunta centrale per gli Studi Storici

È morto oggi a 92 anni lo storico Rosario Villari, a causa delle complicazioni di una polmonite nella sua casa di Cetona, in
Toscana, dove domani si terrà una cerimonia organizzata dal Comune.

 
Nato a Bagnara Calabra il 12 luglio del 1925, Villari ha iniziato gli studi universitari a Firenze e li ha conclusi a Messina, dove è stato allievo di Galvano Della Volpe. Storico del Mezzogiorno, ha svolto la sua attività di ricerca e studio in particolare rilanciando i temi meridionalistici a partire dalla sua prima attività pubblicistica.

 
Come redattore, dal 1956 al 1960, di "Cronache meridionali" ha infatti pubblicato testi di meridionalisti "ante litteram": dall'abate Galiani (secolo XVIII) ai liberali napoletani del 1848. Temi ed argomenti che tratta anche nei suoi saggi: nel 1961 cura un'antologia della questione meridionale, "Il Sud nella storia d'Italia". Un lavoro al quale segue "La rivolta antispagnola a Napoli. Le origini (1585-1647)", pubblicato da Laterza nel 1967. Al 1979 risale "Mezzogiorno e democrazia", volume pubblicato sempre dall'editore barese. Il lavoro di ricerca di Villari è continuato anche negli ultimi anni: nel 2012, con Mondadori, dà alle stampe "Un sogno di libertà. Napoli nel declino di un impero (1585-1648)". Tra gli altri titoli, da segnalare anche "Storia dell'Europa contemporanea".

   

Docente di storia moderna a Roma, Messina e Firenze, Villari ha condotto un'intensa attività politica il cui inizio è segnato dalla militanza antifascista e dalla partecipazione all''organizzazione dei movimenti contadini per la riforma agraria in Calabria. Villari è stato poi membro del comitato centrale del partito Comunista. La sua linea è stata quella democratica e riformista sostenendo le ragioni di una maggiore autonomia dall'egemonia sovietica. Proprio nelle fila del partito comunista è stato eletto deputato nella VII Legislatura (1976 - 1979). Lo storico calabrese nel 1990 è stato eletto membro dell'Accademia nazionale dei Lincei. Dal 1990 al 1995 è stato presidente della giuria del premio letterario Viareggio. Nel 1996 è stato nominato presidente della giunta centrale per gli Studi Storici.

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