L'incidente

L'assessore sardo cade dalle scale del ministero delle Imprese e rompe parte della vetrata di Sironi

Redazione

Nella caduta Emanuele Cani ha mandato in frantumi una parte di "La carta del lavoro" realizzata nel 1932 e restaurata l'ultima volta nel 2014. L'ironia del leghista Borghi: "Mettiamo anche questo in conto alla giunta Todde"

Una scivolata fortuita e una delle opere più importanti di Mario Sironi è andata in parte distrutta. E' bastato che l'assessore sardo all'Industria Emanuele Cani cadesse sulle scale del ministero del Made in italy perché si rompesse la parte inferiore destra della vetrata "La carta del Lavoro" realizzata dall'artista (anche lui) sardo nel 1932 e restaurata l'ultima volta nel 2014. Le ferite che l'assessore si è procurato alla mano sono lievi: è stato sufficiente un medicamento sul posto dal personale del 118.

 

 

"Sono scivolato sulla scala, sono caduto e sono andato a finire contro una parte della vetrata, che è andata in frantumi", ha raccontato l'assessore all'AdnKronos, dicendosi addolorato per l'episodio: "Sto bene, ho solo qualche contusione, ma nulla di grave. Sono molto dispiaciuto per il danno". L'incidente è avvenuto ieri pomeriggio, all'interno del palazzo Piacentini Vaccaro, al termine di una riunione per analizzare l’esito di un evento che il ministero ha organizzato a Osaka, in Giappone, in cui le regioni hanno avuto un ruolo chiave. Il confronto si è tenuto nella sala degli Arazzi, al primo piano.

 

 

Una volta conclusa la riunione, Cani ha preso le scale verso il piano terra, ma proprio mentre stava scendendo è scivolato ed è franato sulla vetrata di Sironi. Per l'assessore non dovrebbe esserci nessuna multa perché il danneggiamento è avvenuto da un incidente del tutto involontario. "Sono molto dispiaciuta per l'accaduto e, augurando pronta guarigione all'assessore Cani, spero si intervenga al più presto per il restauro di una delle opere più significative dell'arte monumentale di Sironi" dice all'Adnkronos Romana Sironi, nipote di Mario. Sulla vicenda è intervenuto anche il senatore leghista Claudio Borghi che ha preso molto a cuore la faccenda e su X ha ironizzato: "E mettiamo anche questo in conto alla giunta Todde". Sempre su X, Borghi ha lamentato il valore artistico della vetrata che è andata in frantumi perché è passato "un piddino scelto da una grillina e questo è il risultato".

 

 

"La carta del lavoro" è una delle opere più famose di Mario Sironi: nato a Sassari nel 1885, Sironi è stato anche scultore, architetto, illustratore, scenografo e grafico. Negli anni Trenta ha teorizzato e praticato il ritorno alla pittura murale. L'opera è stata ultimata nel 1932 su commissione del ministro delle Corporazioni, Giuseppe Bottai, per celebrare la riforma del lavoro del governo fascista del 1927: copre circa 75 metri quadri e rappresenta arti e mestieri con figure possenti e simboli industriali, dagli stormi di aerei alle ciminiere, esaltando la fatica e il valore del lavoro.